Valentina Vangelisti – Roma, Milano, Napoli, Firenze, Padova, Torino, Bologna… le nostre principali stazioni ferroviarie e metropolitane dove milioni di persone transitano ogni giorno per prendere i treni che li portano al lavoro, sono diventate un incubo per viaggiatori e dipendenti.


La stazione Centrale di Milano, capitale economica del Paese, che dovrebbe, come le altre stazioni, essere il biglietto da visita per chi arriva nella città, dà invece un quadro generale molto triste, che mostra la presenza di una criminalità incontrollata.
La stazione Termini di Roma è lo specchio di una Capitale stretta nella morsa della criminalità alimentata dalla presenza di migliaia di sbandati. I racconti di chi lavora ed ogni giorno frequenta la stazione, sono esplicativi dell’atmosfera che vi si respira: pericolo di essere aggrediti, borseggiati, accoltellati.
Pusher, favoriti da sentinelle, che spacciano droghe di ogni tipo, offrendola anche a minori, si sono presi le strade, le piazze, in una parola la libertà della gente che vive sul territorio.
I sottopassi che in pieno centro sono occupati da decine di bivacchi improvvisati colmi di sporcizia, rifiuti, sacchetti, plastiche e lattine di tanto in tanto vengono semplicemente sgombrati col risultato che le persone si spostano a poca distanza. Un esempio per tutti lo sgombero del sottopasso in zona Termini (Turbigo), che ha portato al trasferimento degli occupanti a pochi metri sotto i portici di Via Cavour in piena zona turistica e commerciale.
Alle prime luci dell’alba, quando i treni riprendono a viaggiare e le saracinesche dei negozi sui marciapiedi vicino alla stazione si alzano, i commercianti devono chiedere a chi dorme sulla soglia delle loro botteghe il permesso di poter aprire, sperando sempre di non essere aggrediti. Alcuni commercianti, specialmente esercenti di bar, per la loro sicurezza dichiarano di tenere una mazza da baseball dietro il banco. Gli storici negozi cittadini sono ormai ostaggio di una triste realtà: l’illegalità sta vincendo.
A Roma, sempre a due passi dalla stazione, c’è un “camping” vero e proprio, fuorilegge, formato da ben 44 tende dove si sono insediate decine di immigrati, allestito nei giardinetti pubblici. Ovviamente versa in condizioni igieniche disastrose, e rischia di alimentare oltre ad una vera e propria emergenza sanitaria, ulteriori tensioni sociali e condotte criminali.
L’immagine quotidiana della Capitale nelle zone vicine a Termini è estremamente negativa, viene addirittura sconsigliato ai turisti, per la loro pericolosità, di passare da certe strade dette “off limits” dove in ogni momento vi sono risse, bottiglie spaccate sull’asfalto, siringhe abbandonate, cibo rovesciato, coltelli…
I tantissimi extracomunitari che nelle nostre città vivono di espedienti, spesso ubriachi e in stato di alterazione psicofisica hanno reso alcuni nostri territori teatro di pericolosità.
Non è diversa la situazione delle stazioni delle altre città italiane!
Il nostro Bel Paese che da sempre ha potuto contare sull’apporto economico di milioni di turisti, che rappresenta il 15% del nostro PIL, rischia oggi, a causa del diffuso senso di insicurezza, di essere depauperato anche di questa fonte di ricchezza.
Da fonti Ministeriali si dice che è stata aumentata la presenza delle forze dell’ordine, anche in borghese, nei pressi delle stazioni; ma comunque è un argine molto esiguo rispetto ad un fenomeno così pericoloso.
Siamo indignati e preoccupati del fatto che nelle nostre meravigliose città non si possa più camminare senza sentirsi in pericolo; le forze dell’ordine eseguono arresti che non servono a nulla, ancor meno servono le denunce o le ammende.
Troppo spesso noi cittadini siamo ostaggi della paura; e noi che siamo nati sul territorio e su questo territorio abbiamo investito tutto, anche le nostre speranze, siamo stanchi perché ci accorgiamo ogni giorno sempre più che l’illegalità sta vincendo.
Valentina Vangelisti





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