
Pier Luigi Torielli – Una delle donne più importanti nella Genova dell’800 è stata senza dubbio la Duchessa di Galliera, Maria Brignole Sale De Ferrari. Nata nel 1811 a Genova, figlia di un ambasciatore, è cresciuta in molte capitali europee. Ha potuto così conoscere numerosi potenti dell’epoca ed ha potuto apprezzare il fermento culturale e l’evoluzione dell’arte di quel periodo.
A soli 17 anni, il 14 gennaio 1828, Maria andò sposa a Raffaele De Ferrari, giovane rampollo di una facoltosa famiglia genovese, che vantava anche un Doge a Genova, e che aveva costruito le proprie fortune sulle professioni legali, con speculazioni finanziarie durante l’Impero Napoleonico ed i commerci con l’occidente.
Purtroppo la vita famigliare di Maria fu segnata da un grave incidente: al marito, mentre puliva una pistola, partì un colpo ed uccise involontariamente un domestico.
Venne condannato a tre mesi di arresti domiciliari e profondamente turbato dall’evento, decise di trasferirsi a Parigi dove già aveva degli interessi. In quella città, grazie alla sua intraprendenza e fiuto per gli affari, acquistò molti possedimenti dai reali francesi che, assieme ad altre attività bancarie, ferroviarie, ecc. in tutta Europa contribuirono a moltiplicare le ricchezze di famiglia.
Le fortune economiche però non viaggiavano di pari passo le quelle famigliari. Infatti la coppia ebbe tre figli: i primi due morirono prematuramente mentre il terzo, Filippo, sempre in contrasto con la famiglia, cessò i rapporti con i genitori rinunciando ai titoli nobiliari dei genitori e morendo senza discendenza.
Rimasti soli e senza figli a cui dedicare le proprie risorse, i Duchi di Galliera decisero di spendere i loro soldi, diventando filantropi e benefattori, donando alla città di Genova opere indispensabili per il suo rilancio economico. Un’opera fondamentale, per il rilancio del porto, nel 1876, fu la donazione di venti milioni di lire d’oro per la costruzione del Molo Galliera dotandolo anche di reti ferroviarie e di gru idrauliche.
Rimasta vedova nel 1876, la Duchessa di Galliera proseguì l’attività di benefattrice costruendo l’ospedale Galliera, uno dei due grandi ospedali di Genova, ancora oggi funzionante e altri ospedali minori (Sant’Andrea, San Filippo e San Raffaele). Donò alla città anche l’Albergo dei Poveri, un imponente edificio nel quartiere di Castelletto destinato ad ospitare i meno fortunati: i poveri della città ma anche donne sole, orfani, invalidi e malati. Donò inoltre a Genova Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, primi musei genovesi, dotandoli di un quantitativo notevole di opere d’arte molto importanti, provenienti dai loro possedimenti parigini.
Alla sua morte, senza più eredi, la Duchessa di Galliera lasciò in eredità all’Opera Pia Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera di Voltri, all’epoca meta molto ambita da regnanti europei e, forse, anche dagli Zar di Russia.
La splendida villa è ancora oggi meta di numerosissimi visitatori, con i suoi 32 ettari ed i suoi 18 chilometri di viali, alle spalle di Genova Voltri; qui si possono ammirare un castello neoromanico, un antico Santuario, boschi, giardini con grotte e cascate artificiali, ulivi, caprette e daini in libertà.
Dal 1931 è in parte ad uso e proprietà del Comune di Genova.
Pier Luigi Torielli





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