

Lucio Matania – Al grande centro commerciale è periodo di offerte. Se hai una spesa superiore ai 25 euro puoi scontare il 30% sui quattro prodotti più costosi.
Il piazzale è pieno, devo parcheggiare un po’ lontano dove c’è un vecchio furgone con targa olandese attrezzato a camper. Escono cinque giovani sorridenti. Tre ragazze e due ragazzi. Mi sorridono gentili quando a gesti gli chiedo se do fastidio. Io prendo il carrello uno di loro, gigantesco, sfiora i due metri, si incammina con un enorme sacco vuoto a tracolla . Improvvisamente, in dialetto sondriese mi chiede se sono di passaggio o se abito qui. Sono talmente stupito: “Ma come, non sei olandese?”
“No sono di Valdidentro”(paesino dell’alta Valtellina) .
Chiacchieriamo piacevolmente mentre facciamo la spesa. Quando esco vedo che gli altri ragazzi hanno installato un tavolo apparecchiato con sedie. Ce n’è una in più per me. Mangiamo e beviamo birra tutti assieme come se ci conoscessimo da sempre. Il gigante (che si chiama Nicholas) traduce. Scherziamo come vecchi amici nonostante io abbia più o meno due volte la loro età. Ci salutiamo con grandi pacche sulle spalle.
Scopro che Nicholas era con loro di passaggio. Mi offro di accompagnarlo a casa. Per gli altri sarebbe una deviazione un po’ lunga.
La conversazione in macchina è piacevolissima. E’ un ingegnere nautico e gira il mondo da tre anni. Figlio di contadini ha sempre lavorato e studiato. Appena laureato è partito per l’Australia con duemila euro. Ci ha vissuto otto mesi. Poi Inghilterra, Olanda. Imparando le lingue e facendo vari lavori. Adesso è qui per salutare la famiglia e per “verificare se la sua ragazza storica, “la Luisa”, di cui è innamorato lo vuole ancora”.
È partito con duemila euro adesso ne ha in tasca 34 mila.
Mi dice che ha due mesi di tempo per convincere Luisa ad andare con lui. Sennò riparte da solo. Il viaggio con lui è durato un’oretta ma è volato. Insiste di volermi far conoscere i suoi. Io rifiuto. Non si vedono da tre anni. Che si goda questo momento commovente senza estranei! Lui dice che io sono un “grande!” ( io ? E lui allora?) Ci lasciamo con gli occhi lucidi e un lungo abbraccio. Ci scambiamo i numeri di telefono.
Ma vuoi vedere che forse non tutto è perduto e in questo mondo “schifoso” c’è un barlume di speranza?






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