Nelly Gastaldelli – La tigre assalita dai serpenti ha lo sguardo atterrito come le gazzelle azzannate dal leopardo. Ci sono animali da cortile che vagano senza meta sulle sponde del Po e ancora, cervi assaliti da cani da caccia e uccelli immaginari dai mille colori. Sono tutti soggetti che Antonio Ligabue amava rappresentare nei suoi quadri. “… Un disadattato … un artista nominato “el matt” … che vive randagio mangiando minestra al ricovero e dormendo su un sacco di paglia di un porcile”. Così lo descriveva il sindaco di Gualtieri, piccolo paese della bassa reggiana in cui il pittore trascorse la maggior parte della sua esistenza.

Episodi drammatici percorrono la vita di quello che diverrà un grande artista. Nato a Zurigo nel 1899 da padre ignoto e da madre italiana, morta dopo pochi anni, il piccolo Antonio è affidato ad una famiglia dalla quale però viene ben presto allontanato per essersi ribellato con violenza alla matrigna.

Inizia così la sua vita di solitudine nella bassa reggiana. Non conosce la lingua italiana, comunica attraverso gesti, si esprime in una forma ricca di espressioni dialettali.

Di salute cagionevole è affetto da ipertrofia ghiandolare tiroidea con frequenti crisi nervose e aggressive che possono essere curate con una sorta di arte-terapia. Ed è proprio in quest’arte che Antonio trova consolazione. I suoi quadri di un’originalità unica, li baratta con una zuppa calda. Odia lavarsi, vive un’esistenza disagiata e solitaria. Trae ispirazione per le sue opere vagando senza meta lungo il fiume Po. Crea lui stesso i colori usando terra, foglie e ciarpame. Nei suoi quadri c’è sempre il colore verde.

L’ assenza di affetti contribuisce all’insorgenza di crisi nervose che lo condurranno in ospedale psichiatrico. Continuerà ad esprimersi attraverso le sue rappresentazioni pittoriche fino alla fine della sua esistenza avvenuta il 27 maggio del 1965 in assoluta solitudine.  Oggi le sue opere hanno un enorme valore economico, artistico ma soprattutto umano. Antonio Ligabue è un pittore che ha catturato la mia  curiosità e che voglio paragonare ad un altro grande genio artistico, in questo caso della letteratura: la poetessa Alda Merini.


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