


Nelly Gastaldelli – Devo tornare indietro di tanto ma tanto tempo… però mi sono chiari innumerevoli ricordi.
Io e mio fratello abbiamo solo 16 mesi di differenza di età, quindi cresciuti in simbiosi tra abbracci, baci, spintoni e graffi ma con tanto e tanto amore… che ancora dura.
I giochi ce li creavamo noi, nella nostra casa di Buenos Aires, alla finestra del bagno, con un asta lunga aprivamo e chiudevamo la botola che portava alla grande balconata che sovrastava l’abitazione.
Salivamo su quella terrazza per poter ammirare la pampa sconfinata attraversata solo dalla ferrovia, il treno ci affascinava.
Eventi che si son ripetuti fino a quando papà partì per recarsi in Europa dai nonni paterni e noi ci trasferimmo dai nonni materni con mamma.
Per sette lunghi mesi siamo stati privati degli abbracci del babbo… per me è il più brutto ricordo del mio primo settennio.
Il ritorno di papà diede una svolta alla nostra infanzia, ci trasferimmo nelle vicinanze di un porto mercantile, qui papà e nonno Sante, presero in gestione un ristorante, del resto sia nonno che mio papà erano due cuochi di gran prestigio.
Iniziò la seconda fase più bella della mia vita: avevo 6 anni e indossando un lungo grembiule, mi arrampicavo su uno sgabello posto davanti ad un lavello e mi divertivo con acqua, sapone e spugna a “lavare” i piatti del ristorante (in pratica giocavo con l’acqua).
Imparavo così con passione a fare la piccola cuoca, iniziavo a “lavorare” divertendomi… mi piaceva tanto seguire il mio papà in cucina ma poi arrivò l’età di andare a scuola ed i miei passatempi preferiti furono accantonati con grande dispiacere.
Ero piccola ma questi ricordi, anche dopo tanto tempo, rimangono sempre vivi.
Che dire del primo settennio mai una monotonia sempre nuove scoperte che mi hanno spinto ad essere curiosa della vita.





Lascia un commento