





Lucio Matania – Quarta parte. (Le prime tre puntate sono state pubblicate nei giorni scorsi il 3, 5 e 9 settembre) –
Da anni si ricostruiscono le fisionomie non solo a matita, ma anche usando un software .
Liuba e zia Ludmila (che assomigliava in modo sorprendente alla nipote, solo vent’anni più grande),erano nella “stanza identikit”, sedute accanto al “criminal profiler”, davanti allo schermo del PC.
“Congratulazioni, signorina! Di solito ci vogliono diverse ore e varie esitazioni per ricordare i tratti caratteristici di un volto, anche se è noto. Mentre lei ha un’incredibile sicurezza, e ha visto questo ‘Misha’ solo una volta!”.
“Grazie. Noi scacchisti di livello magistrale siamo allenati a ricostruire al colpo gli schemi dei quiz osservati per pochi secondi, e quindi abbiamo sviluppato la memoria visiva”.
“Ora stampo e, se non siete stanche, andiamo dal commissario”.
La sala riunioni era la stanza più ampia del commissariato. Una parete era utilizzata per le proiezioni video, le altre erano completamente occupate da alti mobili contenenti documenti. Una portafinestra a vetri si apriva sul balcone che dava sulla piazza. Un lungo tavolo con 18 sedie, tre delle quali erano occupate da Maigret, Bertoli e un distinto signore sulla cinquantina in abiti civili.
Il tecnico in piedi di fronte a loro aveva consegnato la foto del volto ricostruito.
Maigret le aveva dato una rapida occhiata: “ottimo lavoro, le signore sono andate?”
“Sono sedute qui fuori”
“Bene, Dica loro che le chiamiamo subito”
Non appena se ne fu andato, Maigret, consegnò la foto al signore in abiti civili, che la confrontò con un’altra foto in suo possesso. “Come sospettavamo… è la stessa persona, non ci sono dubbi Sappiamo solo che è slavo. Non conosciamo nemmeno il suo vero nome. È astuto, riesce sempre a sfuggirci. Un criminale pericolosissimo. Si sospetta che sia il killer di una grande organizzazione internazionale, dedita al traffico di pietre preziose, principalmente diamanti.
Ne abbiamo perso le tracce un mese fa in Belgio. L’abbiamo fotografato all’aeroporto due giorni prima dell’assassinio di Alexander.”
“Sentiamo questa signorina”.
Dopo aver fatto entrare Liuba e Ludmila,
Bertoli strinse loro la mano: “Vi ringraziamo per la pazienza, noi già ci conosciamo, vi presento il nostro Commissario, il dott. Menichetti, e il dott. Terenzi, della direzione criminale dell’Interpol”
“Signorina Liuba, lei conosceva il maestro di scacchi Drasič, e mi ha detto che anche suo nonno lo conosceva?”
“Sì. Giocavo con ‘Drago’ (così lo chiamavamo noi scacchisti) quando veniva in Italia, cioè una volta all’anno, per partecipare al nostro torneo internazionale. Come tutti gli scacchisti un salto in negozio lo faceva sempre”
A questo punto intervenne il funzionario dell’Interpol:
“E questo ‘Misha’? Che ci dice? Quando l’ha visto?”
“Come ho già detto all’ispettore Bertoli, l’ho visto solo una volta, per pochi minuti. Era da mia zia, a casa sua!” e, dopo un istante, tra lo stupore generale, aggiunse: “so come rintracciarlo”.
continua…






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