Ufficio Stampa – Peschiera del Garda – Per gentile concessione del direttore della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda, dott. Gianpaolo Trevisi, è stato illustrato nell’aula magna della scuola ai 200 allievi presenti, il corso di scrittura creativa e terapeutica ideato dalla giornalista Gabriella Poli, tra l’altro, addetta stampa della locale sezione dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

Il corso, già attivo per i cittadini arilicensi al Centro civico Gandini, verrà replicato per i giovani allievi della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda, naturalmente con le modalità necessarie per affrontare una platea così particolare, come quella di chi studia e si allena per gestire tutte le attività e i servizi che gli agenti dovranno affrontare una volta conclusa la formazione.

L’Anps di Peschiera, presieduta dal Questore dott. Giuseppe Reccia, ha deciso di dare la possibilità agli allievi di frequentare gratuitamente il corso ritenendolo un utile supporto per la loro formazione.

La stessa Poli, presentata dal commissario Nino Scarmigliati, socio Anps, ha spiegato il programma e gli intenti.

Il corso avrà la durata di tre mesi. 12 lezioni settimanali di due ore a partire da ottobre, ma con la possibilità di iscrizione in qualsiasi momento con orario flessibile a seconda delle necessità dei corsisti.

Lo scopo è imparare a sintetizzare i propri pensieri, accadimenti, fissandoli nella scrittura.

Il progetto prevede, per chi vuole e dietro liberatoria, la pubblicazione degli scritti dei corsisti nel giornale periodico on line dell’Accademia Ars Artis (arsartismagazine.com), mensilmente sul notiziario cartaceo e, a fine corso, in un libro edito dall’Accademia.

Questi in sintesi alcuni benefici della scrittura.

La scrittura come terapia – La scrittura fa bene anche alla salute perché scrivendo e prima ancora parlando, quindi esprimendo ciò che ci turba, si supera l’inibizione riacquistando la liberazione dal peso che talvolta ci opprime. Naturalmente non è una terapia medica ma una cura dell’anima. Ogni tipo di scrittura, anche quella creativa degli scrittori di professione, porta a un senso di liberazione. Raccontando o raccontandosi si è costretti a fare delle riflessioni e a spostare il problema sul foglio bianco, trovando spesso anche la soluzione.

La scrittura è una terapia naturale – Sono ormai riconosciuti i grandi benefici della terapie naturali come la Pet therapy (basata sull’interazione uomo-animale); la Laughter therapy con i benefici che la risata incondizionata ha sul nostro organismo. L’elenco si allunga con la musica, per esempio, o l’arte del disegno e della pittura.

La prima modalità è quella di scrivere in libertà – Un primo livello di scrittura terapeutica può essere quello di raccontare a se stessi – in un diario, in una lettera – come stiamo, che cosa percepiamo e perché crediamo di sentirci in un certo modo. Per esempio, è utilissimo il lavoro di recupero delle fotografie. Anche i luoghi hanno un loro ruolo: i luoghi in cui abbiamo abitato, quelli del cuore, altri che ci ricordano momenti di dolore, posti di passaggio che però ci sono rimasti dentro.

La scrittura del problema – Altra scrittura molto utile è quella che possiamo praticare nel caso di problemi da affrontare. Si scrive che cosa si pensa davvero di questo problema identificando le possibili soluzioni.

ISCRIZIONI IN SEGRETERIA ANPS PESCHIERA DEL GARDA

Fonti: web

bibliografia: Duccio Demetrio “Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé”; Jamie Pennebaker “Il potere della scrittura”; Nicolò Terminio “Tradurre dal silenzio”


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