


Renato Caldarera – Quando ho saputo dell’opportunità i partecipare al corso di scrittura creativa e terapeutica dell’Accademia “Ars Artis” di Gabriella Poli, ho subito riflettuto sulla grande opportunità che mi si presentava. Ho sempre pensato che la scrittura fosse uno dei mezzi attraverso il quale ciò che si cela all’Interno del nostro “IO” avrebbe potuto emergere. D’altronde, quando ci sediamo sulla nostra sedia, davanti alla scrivania, con una penna in mano, abbiamo tutto il tempo di ascoltare le nostre emozioni, formulare pensieri e mettere il tutto nero su bianco. Ritengo che le idee messe per iscritto siano le più sincere, prive di qualsiasi condizionamento esterno; siamo solo noi, una penna e un foglio di carta.
Per questo motivo, Venerdì 5 Ottobre 2024, io e altri sei Allievi Agenti della Polizia di Stato del 227esimo corso ci siamo riuniti attorno ad un tavolo, in quella che, durante la Prima Guerra Mondiale, era una caserma Austro-Ungarica, insieme alla nostra nuova istruttrice, la quale ci ha subito invitati ad osservare l’ambiente circostante, parlando dell’importanza dell’osservazione durante qualsiasi attività che svolgiamo quotidianamente.
Il primo incontro ci ha dato modo di conoscerci meglio, di capire cosa spingesse ognuno di noi attorno a quel tavolo e, soprattutto, il motivo per cui abbiamo deciso di indossare la Divisa.
Sono emersi spunti interessanti, storie diverse ma che hanno portato ognuno di noi a condividere lo stesso percorso, insieme e attraverso i consigli e le opinioni di Gabriella Poli, che con la sua esperienza nell’ambito giornalistico ci ha introdotto il mondo della scrittura creativa e terapeutica, mostrandoci il lavoro che ci attende.
Questo corso di scrittura rappresenta per me un nuovo inizio, un percorso che mi consentirà di allenare il muscolo della creatività, affinchè possa lavorare in sintonia con i pensieri; soprattutto un’occasione per allargare la mia percezione del mondo, interrogarmi sul perché delle cose, capire cosa accade aldilà del nostro piccolo orticello.
In conclusione, ribadisco la mia volontà di immergermi in questo cammino fino all’ultimo incontro, in compagnia della nostra “Guida” e di miei compagni del 227 esimo.





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