


Nelly Gastaldelli – San Nicolás de los Arroyos è la mia città natale ed è situata nell’estremo nord della provincia di Buenos Aires, lungo la sponda destra del fiume Paranà.
Che delusione abbiamo avuto, io e mio fratello, il giorno in cui papà ci disse che la distesa d’acqua che ci appariva davanti non era il mare ma il Rio Paranà! Eravamo davanti al più lungo fiume del sud America. Come ci raccontasse una favola ascoltavamo attenti, eravamo di fronte a un corso d’acqua di importanza notevole, papà ci spiegava: “Il Paranà nasce in Brasile, dalla confluenza dei fiumi Paranaìba e Rìo Grande e finisce la sua corsa nel Rìo de la Plata sfociando direttamente nell’Oceano Atlantico; nel corso degli anni ha subìto molte modifiche e sono state costruite dighe, si sono formati laghi artificiali. Tutto questo ha reso possibile la crescita e lo sviluppo della popolazione”.
Sulle rive di questo importante fiume, mio papà e nonno Sante, negli anni ’60 presero in gestione un ristorante che, essendo a pochi passi dal porto mercantile, si prestava ad ospitare a pranzo persone dei vari equipaggi.
Bambina curiosa com’ero mi fermavo ad osservare la gente che affollava il ristorante, c’erano persone di etnie e di idiomi diversi, dagli americani ai russi, dagli olandesi ai tedeschi, dai francesi agli inglesi, dai brasiliani ai polacchi… insomma tutti parlavano lingue diverse, cantavano a voce alta, ballavano, litigavano, ridevano. Erano solo due le cose che tutti facevano allo stesso modo: mangiare e bere senza freni.
Proprio sulle rive del Rìo Paranà, quando papà era libero dal lavoro, trascorrevamo i momenti più felici. Papà e mamma, con lenze di corda intrecciate e ami molto grandi, pescavano enormi pesci di colore giallo dorato e, per questo, erano chiamati “el dorado”, si cucinavano al cartoccio sulla brace. Anche un solo esemplare poteva saziare fino a dieci persone.
Io e mio fratello, appena il pesce si attaccava all’amo, ci si rendeva utili nel trascinare a riva l’enorme “pescado amarillo” (il grande pesce giallo). Capitò una volta che il “pescado amarillo” con la sua forza trascinò in acqua mio fratello… ci fu del panico, papà tagliò la lenza che era fatta di una corda molto grossa, il pesce scappò con amo e restante lenza e mio fratello fu ripescato e portato a riva.
Forse avevo 7 anni ma il ricordo mi rimase molto impresso nella mente e ogni volta che si andava sulle rive del Rìo Paranà noi mantenevamo la distanza da quel grande fiume che sembrava il mare.






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