Nelly Gastaldelli – Può capitare di essere ospiti di strutture ricettive nelle quali non si fa rispettare la legge anti-fumo. Chi la trasgredisce manca di rispetto alle altre persone e alle regole di buona convivenza. Richiamare formalmente all’osservanza del divieto di fumo è un dovere di chi gestisce una struttura alberghiera. Purtroppo, spesso, nonostante le richieste, l’invito al rispetto della norma citata da parte del gestore dell’hotel non viene fatto. Probabilmente si teme che il trasgressore possa esprimere un giudizio negativo nei confronti della struttura alberghiera ospitante. Peccato che i titolari non pensino che il giudizio negativo lo potrebbe esprimere anche chi non fuma. Quanto si rimpiangono i tempi in cui l’Educazione Civica era una delle materie di studio! Allora ai giovani scolari veniva insegnato un comportamento sociale ottimale.

L’art.51 della legge n. 3 del 2003, nota come legge anti-fumo, prevede che “è vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di: a) quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico; b) quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati”.


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