Nelly Gastaldelli – Non è facile accettare che la stampa, canali social e televisivi propongano notiziari che incitano a violenza e odio, pubblicando notizie con descrizioni di atti spaventosi e di cattivo esempio.

Ci si chiede se esistano delle regole del buon giornalismo o se sia necessario, per farsi un nome, pubblicare interventi deliranti e raccapriccianti descrizioni di efferati atti di violenza fisica e morale.

Il 18 gennaio la tv ha trasmesso una notizia seguita da una scabrosa descrizione di occultamento di piccoli cadaveri a cui il malefico uccisore ha dato l’assenso alla scelta dei nomi e partecipato alle operazioni di registrazione anagrafica, come se questo gesto potesse riportare in vita due piccole innocenti vittime.

Alla notizia fornita dai canali televisivi, scoppiano nel petto rabbia, dolore, indignazione ed ancora una volta disagio di vivere in quest’epoca.

A questo proposito si riportano due citazioni di Franz Kafka: “Viviamo in un epoca malvagia: lo si vede prima di tutto dal fatto che niente è più chiamato con il suo nome preciso”; ” I valori dell’individuo e quelli del mondo non combaciano più”.


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