

Nelly Gastaldelli – “Il bullismo è un comportamento prevaricatore di natura fisica e/o verbale, caratterizzato da molestia e aggressività anche di tipo minaccioso, sempre di natura intenzionale o intenzionalmente non inibita.” (Wikipedia)
Anche nell’antica Grecia esistevano Dei crudeli, furbi e spietati manipolatori. Il bullismo, attualmente, è un argomento di cui si parla molto per la smisurata diffusione di atti di violenza sia fisica che verbale e morale. Si manifesta nelle forme più svariate: fra i colleghi, fra i giovani, gli adolescenti, negli adulti, nelle associazioni, nei quartieri.
Ho parlato spesso dello sfortunato incontro di Clara con una manipolatrice a cui io ho dato il nome “Lyssa” (nella mitologia greca era la Dea della rabbia ardente e del furore cieco).
Ricerche del settore indicano come il bullo passivo-aggressivo sia tra i peggiori, la sua principale caratteristica è l’astuzia, esternamente si comporta amichevolmente ma in realtà si scaglia contro le persone in modo inaspettato con battute offensive, pettegolezzi, sarcasmo e cattiveria. Tutti questi aggettivi calzano perfettamente proprio a lei, “Lyssa”, era solita isolare la sua vittima facendola sentire ansiosa e insicura.
Questo è accaduto al suo collega Sebastiano, una delle sue vittime. Un susseguirsi di vicissitudini minatorie hanno obbligato Sebastiano a chiedere il licenziamento, poi la vittima di turno è diventata Clara che, fortunatamente ha avuto al fianco un aiuto, ma quel terribile ultimo triennio è difficile da cancellare.
Clara però, ora ha la consapevolezza di aver vinto la sua piccola battaglia contro il bullismo.





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