


Pier Luigi Torielli – Spotorno – C’è un abitante della cittadina ligure-rivierasca di Spotorno che non lo conosca?
Stiamo parlando di “Lencino”, fruttivendolo da sempre, al timone del negozio di cui è stata già titolare la madre dal primo dopoguerra, situato sotto al porticato nel “Caruggio” centrale della cittadina.
Lui , il cui vero nome è Lorenzo, ottantenne, se ne sta tutto il giorno, per tutto l’anno, dietro al suo banco di frutta e verdura, e con la sua caratteristica voce, udibile anche dall’esterno, consiglia i suoi clienti sulle merci da acquistare.
Il suo negozio offre frutta e verdura di prima scelta e di eccellente qualità; le pesche più profumate, le migliori ciliegie, i limoni più sodi e al cento per cento biologici della Riviera, spesso si reca di persona dai produttori del posto per rifornire la sua bottega di eccellenze locali come i carciofi di Albenga, i pernambuchi di Noli, il basilico di Pra.
Tutte le mattine alle 5 si reca ai Mercati Generali, scegliendo e caricando su un furgoncino i prodotti migliori; può così vantare che i prodotti da lui venduti garantiscono una grande qualità che ormai si è persa nei meandri dei supermercati e nei negozi così detti “etnici” di cui oggi sono purtroppo disseminate le nostre città.
Nel negozio di “Lencino” è un viavai di signore che entrano salutandolo e chiedendogli se è arrivato il sedano fresco del contadino, le patate di Calizzano, le insalatine di Vezzi. Lui le assicura prontamente che anche oggi potranno cucinare un saporito e genuino minestrone alla Ligure.
Per “Lencino”, onorare la sua giornata incontrando il suo pubblico a cui dedica una piacevole conversazione, spesso incentrata sui suoi viaggi che in gioventù ha compiuto, costellata di numerose avventure, è una scelta di vita.
Anche in questo modo attira la simpatia di coloro che entrano nella sua bottega.
“Lencino” sembra non sentire la stanchezza; appare sempre dinamico ed è sempre pronto ad attendere i suoi clienti anche oltre l’orario di chiusura.
Fra i frequentatori del suo negozio vi sono i numerosi turisti che ad ogni stagione estiva tornano, come per una tradizione da rispettare, da “Lencino” che possiamo definire un testimone dell’operosità Ligure.
Pier Luigi Torielli





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