Laura TessariColà di Lazise – La tradizione per eccellenza della mia famiglia si svolge attorno a un tavolo, in pieno agosto, per la Sagra della Madonna della Neve, festa del Paese. Si consuma un pranzo a base di brodo con riso o pappardelle, poi un piatto ricco di carne mista: cotechino e la regina della festa, l’anitra ripiena “anitra con pien”. Il tutto coperto dalla pearà, la salsa di pangrattato e pepe, cotta nel brodo grasso, per tre ore a fuoco lento. Durante la cottura emana un profumo invitante. Nonostante il caldo di agosto alla fine del pranzo non può mancare il budino con i biscotti bagnati nel caffè. A conclusione del banchetto i liquori, fatti in casa, durante l’anno, con le ricette casalinghe. Chiunque venga invitato mangia apprezzando tutto preoccupandosi di essere sulla lista degli invitati per l’anno successivo anzi, suggerendo di rinnovare il pranzo tradizionale, due volte l’anno.

La tradizione della famiglia si allarga anche al periodo dell’insaccamento del salame quando, a qualsiasi ora si finisca il lavoro, si cucina il risotto col tastasal (pasta di salame).

Altri appuntamenti col desco di famiglia sono: il dolce delle rose per il compleanno di mamma, il coniglio con la polenta, il pollo con le patate e il pomodoro, il baccalà con patate e polenta il venerdì di quaresima (le patate venivano messe soprattutto nel piatto dei bambini, per abituarli al sapore forte del pesce, che un tempo era il cibo dei poveri e che ora costa come un gioiello!).

La tradizione del convivio in famiglia crea unione e vicinanza. Quando tutto corre all’impazzata è bello ritrovarsi attorno ad un tavolo speciale… anche in agosto!


Scopri di più da Accademia Ars Artis

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento

In voga