


Emanuele Viscuso – Puerto Escondido – Qualcuno pensa ancora che la guerra sia solo il risultato di conflitti spontanei, di sacrosante rivendicazioni di giustizia, autodifesa o difesa di valori fondamentali? Forse in passato era così… ma oggi la realtà è ben diversa.
Molti governi e gruppi di potere cercano di giustificare i conflitti come inevitabili, presentandoli come l’unica risposta possibile a minacce esterne, come strumenti per correggere torti storici o proteggere la popolazione. Tuttavia, dietro ogni guerra si celano quasi sempre interessi più profondi e inconfessabili, legati al potere, all’economia e al controllo delle risorse.
Oggi assistiamo a un fenomeno nuovo: una corsa al riarmo che, se anche fosse necessaria, richiederebbe anni (ma intanto richiede subito 800 miliardi di euro), e un nemico che, se fosse davvero tale, dovrebbe attaccare subito, prima che il riarmo sia completato. Che nemico sarebbe non lo fa? E che stupido sarebbe?
Spesso la narrazione ufficiale semplifica la realtà per ottenere consenso, anche cambiando il senso delle parole, trasformando guerre di aggressione in “missioni di pace” o “azioni difensive”, mentre le vere cause rimangono volutamente nell’ombra. Anche i conflitti che sembrano scoppiare spontaneamente sono spesso il risultato di tensioni alimentate ad arte da attori con precisi interessi.
A questo punto, credo sia interessante capire chi tragga vantaggio da una guerra mondiale. Se soffiamo sul fuoco di un conflitto globale, chi ne beneficia davvero?
Dovremmo aver imparato a non sottovalutare la cattiveria umana, l’ingordigia, il sadismo che l’umanità ha spesso rivelato, il diabolico e perverso piacere che alcuni sembrano provare nel portare distruzione e sofferenza. E soprattutto, non dovremmo più illuderci che dietro ogni guerra ci siano solo nobili cause.
A trarre vantaggio da un conflitto su larga scala sono in molti.
Leader politici in crisi, per distrarre l’opinione pubblica da problemi interni e dalle bancarotte causate dalla loro incapacità.
Industrie belliche (Lockheed Martin, Raytheon, Rostec, ecc.) e chi ha investito in esse pensando agli enormi profitti della vendita di armi.
Imprese che traggono vantaggio dalla ricostruzione postbellica. Sempre che la distruzione non sia tale da avere distrutto anche queste.
Banche e fondi speculative, che prestano denaro agli stati in guerra e scommettono sulla distruzione e sulla successiva ripresa economica… sempre che ci sia.
A tutto questo “mondo” interessato solo ai propri guadagni, indipendentemente dal numero di vite spezzate, non mancano certo i mezzi per diffondere menzogne e propaganda. Con risorse economiche illimitate, finanziano apparati mediatici capaci di manipolare magistralmente l’opinione pubblica, convincendo le persone che il male è un bene, che la guerra è necessaria e che i suoi artefici sono “volenterosi difensori della libertà”.
Se qualcuno spinge il mondo verso un conflitto atomico che distruggerebbe tutta la bellezza del mondo, che cancellerebbe città e nazioni sviluppatesi in millenni assieme a tutte le loro culture, la storia e persino la possibilità di un futuro, allora siamo di fronte a un desiderio di distruzione fine a sé stesso, un’espressione del male nella sua forma più pura, a persone, o forse meglio dire “entità”, accecate da una volontà di distruzione pura, da un nichilismo assoluto o da un perverso piacere nel portare sofferenza in un mondo che nelle intenzioni divine era nato come un paradiso. Chi altri mai se non qualcosa in totale diabolica opposizione a tale visione può desiderare la distruzione del mondo?
Di fronte a tutto questo, la consapevolezza è essenziale. Dobbiamo smascherare questi meccanismi prima che sia troppo tardi. La pace non è un’utopia: è l’unica scelta razionale per chi ama la vita e il mondo.
Occorre comprendere ciò che è verità e ciò che è propaganda e rifiutare quest’ultima, essere critici verso le narrazioni ufficiali e informarsi da fonti indipendenti.
Occorre sostenere la diplomazia, spingere per il dialogo e la negoziazione e diffidare di che spinge invece l’escalation militare. Chi lo fa, è sicuramente perché avrà interesse in questo. Pensate al conflitto d’interessi della Von der Leyen, comprando e imponendo agli europei centinaia di milioni di dosi di vaccini con suo marito direttore medico di Orogenesis Inc, una societa che collabora con Pfizer-Biontec nello sviluppo dei vaccini mRNA. Guarda caso, la Von Der Leyen è la stessa che ora vuole imporre all’Europa acquisti di armi per 800 miliardi di euro. Chissà perché!
Occorre promuovere l’onestà, svelare e impedire conflitti d’interessi, difendere la verità e la liberta di espressione, perché senza di esse non esistono né giustizia né pace. Soprattutto occorre tornare a usare la ragione, la logica, il famoso due più due che non può che fare quattro.
Che cosa hanno detto in Germania in risposta al discorso di Vance che bisogna tornare alla libera espressione? Esattamente quello che avrebbe detto un mafioso a qualcuno che lo sta sgamando: “Non accettiamo intrusioni”. E lo dice la Germania, il paese dove c’era il Nazismo, agli Stati Uniti, il paese che dal Nazismo, assieme alla Russia, ci ha salvati tutti. Qui non si tratta più semplicemente di avere dimenticato ma di travisare prima la storia e poi la logica e quindi la reale cultura europea che, con San Tommaso d’Aquino, ci ricorda che “Bonum, verum et pulchrum inter se converguntur” – il bene, il vero e il bello convergono. E l’opposto è altrettanto vero: il male, la menzogna e la distruzione vanno di pari passo.
A quale gruppo vogliamo quindi appartenere, a chi coniuga assieme il buono, il vero e il bello o a chi preferisce il male, la menzogna e la distruzione? E soprattutto, abbiamo ancora il coraggio, la forza e l’intelligenza per fermare questa follia in tempo? Magari sì, ma solo se ci liberiamo da tutti questi pifferai magici che ci vorrebbero salvare da pericoli che non esistono, da malattie che non abbiamo, da nemici che non hanno fatto alcuna dichiarazione di guerra, anzi che ci vendevano gas a prezzi vantaggiosi, mentre i nostri “alleati” lo hanno reso esponenzialmente più caro dopo aver bombardato i gasdotti che ce lo portavano. I nostri unici nemici sono proprio coloro che ci governano e che studiano ogni volta una paura nuova per continuare a tenerci prigionieri.
Emanuele Viscuso





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