Luigi Dalbarba – Nei botegogn ia vendi nei sachec de plastica, / Ié fat su gros o picenign / ma quei li no ie gnanca / parenc ala longa / da de Vales i siori agnolign, / che ensieme ale roche, / al Parco Giardin e al castel, / lé n’opera d’arte / che reciama sent da ogni parte, / tuc amant del bon e del bel. / A casa o nei ambient e ristorant, / soratut la duminica a mesdi, /  dai grand ai butign, / sorbola  el brod dei agnolign. / Nel brodin galegia la bontá, /  pestum, nela sfoia tiraa fina “encartá”. / El fumet  che ve su dal piatí, / par che el te tira so par el “croati”, / i pol eser anca suti / consai col boter e la salvia. / Par sorarli /  en boca i se remessia, / godendose i se gusta / sensa presia. / Co le gambe sot la taola /  e nel bicer bon vin, / va ia i bruc pensier / encantai dala poesia dei Tortelign.

Traduzione

Nei supermercati li vendono confezionati in sacchetti di plastica e sono preparati in sfoglia piu o meno grande, ma quelli non sono neanche parenti alla lontana, da “di Valeggio i  tortellini”, che assieme al Ponte Visconteo e al castello, che domina il Parco Giardino piu bello è un opera d’arte, che richiama turisti da ogni parte, tutti amanti del buono e del bello. A casa, negli ambienti o al ristorante soprattutto di domenica a mezzogiorno, dagli anziani ai bambini, si gusta nel caldissimo brodo i tortellini. Nel brodino galleggia  la bontá, confezionato con macinato di carni in una sfoglia tirata finissima e tagliata a quadretti, il fumo che sale dal piatto, avvicinandoti come un lazo sembra che ti catturi dal collo. Possono essere anche asciutti conditi con burro e salvia. Gustandoli e tenendoli in bocca, senza la fretta di inghiottirli,  comodi con nei bicchieri buon vino, vanno via i brutti pensieri incantati dalla poesia del tortellino.  

Luigino di Valeggio


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