Luigi Dalbarba

DAI CAMP NA OLTA

Ié quasi le noe / cominsia le ore stroe / i laorador/ dai camp / ve enansi / coi capei de paia che par che piansi / che i avea riparai / nela giornata / lontanando l’ensolanada / ma ié scur istes che a ederli ve scares, strac / dal laorar, / co le recie básè, co entorno robe / strase, riai a casa, i sena / e dop i se buta / nei lel de grena. / Par dormer, / de sicur / le pegore no / i conta,ié strac/ come na aca / monta. / I se sveia / ai primi ciar… / e ricominsia sa coi pensier / a sudar.

traduzione

Cronaca dai campi, un tempo

Comincia a fare buio, i lavoratori dei campi tornano a casa, con cappelli di paglia con tese abbassate, che li avevano riparati durante la giornata dal sole cocente. Ma ma sono scuri egualmente che a  vederli fa senso. Stanchi per il lavoro, con vestiti consunti, cenano e vanno subito a dormire sui letti imbottiti con la paglia. Per dormire di sicuro le pecore non contano, son stanchi come una mucca appena munta. Si svegliano all’alba e ricominciano giá pensando ai lavori da fare a faticare.

Luigino di Valeggio


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