Nelly Gastaldelli – In tempo di vendemmia nelle zone dove si coltiva la vigna, l’ aria è impregnata del profumo dell’uva matura, l’aroma del mosto porta alla memoria ricordi di tradizioni antiche.

Nei contesti rurali delle campagne, mantovane, bresciane e veronesi, nei tempi antichi, nulla andava sprecato durante la vendemmia e il mosto avanzato veniva anch’esso utilizzato.
Nell’entroterra, tra i comuni di Sirmione e Peschiera del Garda, e precisamente nella zona di Lugana di Sirmione, ci sono distese di vigneti a perdita d’ occhio che invitano a passeggiare tra i filari se si ha la fortuna di abitare nei dintorni.
Verso la fine del mese di settembre, le vigne sono ormai quasi tutte prive di grappoli d’uva, i contadini hanno già provveduto a vendemmiare.
Nei cascinali del vigneto si possono scorgere cassette d’uva e se la vendemmia è terminata da poco capiterà di poter portare a casa un cesto d’ uva appena raccolta, sarà una bellissima opportunità per poter utilizzare il meraviglioso prodotto che non è uva da pasto ma è uva da mosto.
Si può pensare di fare una bella gelatina o una confettura d’uva, oppure, facendo una ricerca su questo ingrediente meraviglioso, tipico di questo periodo dell’anno si può scoprire che di questo frutto esistono varie ricette, tra le quali ci sono istruzioni come preparare i “sugoli”, tipico budino del nord Italia, e precisamente della Lombardia, del Veneto e del Bresciano
Il sugolo o “sugo d’uva”, è un buonissimo dessert che si fa con l’uva spremuta o passata nel passaverdure, con l’ aggiunta di una dose di farina e poi messo tutto in cottura.

Su un manuale di bioterapia nutrizionale riguardo all’uva da vino si legge: ” L’ uva viene definita dagli antichi Greci nettare degli dèi, l’uva da vino possiede princìpi nutritivi di grande importanza, tanto che pane e uva potrebbero nutrire qualsiasi individuo, senza bisogno di altri alimenti. Le virtù dell’uva sono leggendarie; il suo valore nutrizionale, riconosciuto da tutti i dietologi, la rende molto simile al latte di donna (con il vantaggio di contenere anche ferro), facendone un alimento consigliabile ai bambini in crescita, ma anche agli sportivi, agli anziani, agli anemici, ai depressi, alle persone nervose, agli intellettuali e, comunque, a chiunque debba sottoporsi a uno sforzo fisico”. E ancora: “Per le sue proprietà, essa costituisce un rimedio ideale contro le malattie di cuore, l’ipertensione, l’arteriosclerosi, l’obesità, le nefriti, la stitichezza, la gotta, i reumatismi, i disturbi del fegato, dell’apparato urinario e della pelle. Per godere in pieno delle proprietà di questo frutto, lo si dovrebbe consumare con i semi e i vinaccioli, masticando con cura”.
Secondo il manuale l’uva da vino può essere considerata un vero e proprio farmaco, mentre quella da tavola può essere impiegata solo a scopo nutrizionale. Esiste addirittura una terapia depurativa a base di uva da vino, l’ampeloterapia che prevede l’alimentazione esclusiva a base di uva, naturalmente con l’approvazione di un medico poiché come per tutti i prodotti se si eccede si possono avere problematiche.
Ai tempi dei nonni il sugolo era la merenda dei bambini, oggi in alcune tavole viene servito come dessert al cucchiaio.

Il sugolo, prodotto dolciario ottenuto con ingredienti poveri in esubero, può rappresentare un importante legame con il passato e un ponte verso il futuro.


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