Nelly Gastaldelli – Sono trascorsi 8 anni dalla più bella esperienza di viaggio della mia vita nella capitale Argentina di Buenos Aires. Era il 29 novembre 2017 e il ricordo è sempre vivo in ogni particolare. Un racconto di viaggio di cui ho trattato molte volte ma ogni anno, allo scadere di questa data, mi riaffiorano ancora particolarità che mi riportano a sognare e a rivivere la magnifica avventura.

Ho visitato molti monumenti di notevole notorietà esistenti in questo sconfinato paese, ma un singolare edificio che non potrò dimenticare, una costruzione di oltre sei mila metri quadrati e una delle librerie più belle al mondo: “EL ATENEO GRAN SPLENDID” di Buenos Aires, situato nel cuore della capitale, una splendida e maestosa costruzione che ospita una delle librerie più spettacolari al mondo.

Sorge su avenida Santa Fe nel barrio (borgo) di Recoleta, nella zona di Barrio Norte.

 Nel 2008, The Guardian l’ha classificata come la seconda libreria più bella del mondo e nel 2019, è stata nominata la “libreria più bella del mondo” dal National Geographic.

In origine era un teatro, lo storico “Teatro Gran Splendid”, costruito da un uomo d’affari di nome Mordechai David Glücksmann, noto anche per essere stato un pioniere nell’industria musicale e cinematografica argentina.

Alla fine degli anni ’20 il teatro fu trasformato in un cinema e diventò subito famoso perché ospitò le proiezioni dei primi film sonori nel Paese. Per tutto il XX secolo costituì un punto di riferimento culturale a Buenos Aires.

Nel 2000 infine il proprietario della casa editrice e della catena di librerie argentine “Yenny – El Ateneo” rilevò l’immobile, affidandone il restauro all’architetto Fernando Manzone, che lo trasformò in una delle librerie più maestose del mondo.

Sono stati mantenuti tutti gli arredi e gli elementi di design dell’ex teatro: ancora oggi entrando si respira l’eleganza e la storia di questo luogo. Il bellissimo soffitto con gli affreschi e la meravigliosa cupola decorata dall’artista italo-argentino Nazareno Orlandi. Sono state perfino conservate le tende di velluto rosso.

L’unica cosa che manca al teatro originale sono i sedili, sostituiti da librerie, e il palcoscenico, che ora è un caffè.”

Le librerie, dove il tempo si ferma e non ci si sente più soli, ci invitano a rimanere, a ritornare e a non dimenticare.


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