



Elisa Zingale – Il Natale è un periodo vissuto in modo diverso e, a volte, controverso da ognuno di noi. Per quanto mi riguarda, nel corso della mia vita, in età e in luoghi differenti, il modo di viverlo è cambiato. Da bimba, ragazza, vivevo in Sicilia. Frequentavo assiduamente la parrocchia; non esistevano addobbi natalizi, ma soltanto il presepe. Veniva preparato dopo l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. I pastorelli venivano posizionati ai bordi del presepe, di solito costruito su una grande tavola. Noi bambini, ogni giorno, dovevamo compiere un’opera buona, chiamata “fioretto” (ad esempio aiutare in casa la mamma o la nonna, essere buoni con i compagni di scuola, con gli amici o i fratelli, rinunciare a qualche caramella). Solo così potevamo far fare ai pastorelli un passo avanti verso la grotta. La sera di Natale riuscivamo ad avere tutti i pastorelli vicino alla mangiatoia, per le strade, al calar della notte, passavano i suonatori di cornamusa che raccoglievano un po’ di cibo per i più bisognosi del paese. Durante l’adolescenza vivevo in Germania. All’ingresso dei negozi e dei grandi magazzini c’erano alberelli di Natale con tante luci, mentre in casa l’albero veniva addobbato da tutta la famiglia la sera della Vigilia. I bambini iniziavano la giornata mangiando un cioccolatino preso da un calendario con finestrelle di cartone. Da adulta e mamma, sia in Germania sia poi in Italia, siamo tornati alla tradizione del presepe e ogni sera tutti insieme cantavamo una canzoncina imparata alla scuola materna, davanti al presepe, senza dimenticare di recitare una preghierina. Adesso che da 17 anni sono nonna, per mio nipote il Natale significa rispettare le tradizioni: la sera della Vigilia le canzoncine risuonano dal cellulare, a mezzanotte il Bambin Gesù viene posizionato nella capanna del presepe fatto dal nonno, si mangia il panettone e ci scambiamo i doni. L attesa del Natale, ai nostri giorni, inizia già a Novembre. Le strade, le case i giardini illuminati, i negozi super addobbati. Tutto questo non è male, se riuscissimo a far nascere almeno nel nostro cuore il vero significato, che esso rappresenta, la luce che illumina la mente e il cuore degli uomini di “buona volontà”, eticamente corretti, solidali, onesti.





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