Nelly Gastaldelli – Un Natale  controcorrente. Dal mese di ottobre, nei supermercati, troneggiano sugli scaffali pandori, panettoni, nadalin,  specialità regionali come gli Struffoli (Campania), i Ricciarelli di Siena (Toscana), il Panforte (Toscana), le Cartellate (Puglia), il Tronchetto di Natale (Piemonte), la Gubana (Friuli) e il Buccellato (Sicilia), e tanti altri ancora. Hanno tutti triplicato il loro prezzo e poi, con troppi mesi di anticipo, giacciono sugli scaffali per invogliarne l’acquisto. Quest’anno scelgo un percorso alternativo:
nessun dolce Natalizio, preparo in casa una pastiera napoletana della tradizione pasquale.

Un po’ di storia sulla Pastiera Napoletana e le sue origini, pare pagane. “La ricchezza degli ingredienti e la complessità dei gusti sembrano richiamare la cucina di corte. Ma l’incredibile affonda le sue radici nel mito. E dobbiamo fare un salto indietro fino all’epoca romana o forse addirittura greca. Quando, secondo la leggenda, la sirena Partenope aveva scelto come dimora il Golfo di Napoli, da dove si spandeva la sua voce melodiosa e dolcissima. Per ringraziarla si celebrava un misterioso culto, durante il quale la popolazione portava alla sirena sette doni: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo di abbondanza; le uova, che richiamano la fertilità; il grano cotto nel latte, a simboleggiare la fusione di regno animale e vegetale; i fiori d’arancio (o di altri agrumi, visto che la diffusione delle arance in quell’epoca era molto limitato in Europa: fatto, tra l’altro, che suscita non pochi dubbi sulla reale fondatezza storica della leggenda…), profumo della terra campana; le spezie, omaggio di tutti i popoli; e lo zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena. Partenope gradì i doni, ma li mescolò creando questo dolce unico: la Pastiera Napoletana “. (da: Cucina Italiana)

A Natale la mia tavola profuma di ricotta fatta in casa, di agrumi ischitani provenienti da Casamicciola, grazie alla mia cara amica Restituta,  con aggiunta di grano e di pasta frolla preparata per l’occasione.

Sarà un Natale diverso ma pieno di speranze.


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