Liviana Cunego – Atomi celesti dall’alto si tuffano dentro profumi di calicantus, intessendo sorprendenti melodie a questa strana alba di fine anno.
Calamite, che attraggono sguardi prima ancora degli insonnoliti pensieri.

In questo spazio del tempo, tutto sembra sospeso nel grande silenzio.
Sazio, sonnecchia il notturno rapace sul ramo dell’albero nudo.
Scruta, le nubi pesanti,
il verde del prato,
restando in attesa di un niente che le scioglierà
in pianto per un sole
che, oltre le stelle,
pulsa ormai troppo distante.

In questo fuggevole mondo sospeso fra l’essere e il divenire,
capita di udire un trillo, un lesto raspare qua e là, un leggero squittire…
un gattesco passo felpato
va confondendo
il fruscio delle incerte gocce di pioggia.

Intanto che pensieri approfittano
dei frulli d’impercettibili ali, a cui dare la mano
nell’aria ormai chiara
che sa di caffè.


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