Valentina Vangelisti – Il vertiginoso aumento delle bollette con i costi triplicati per la luce e per il gas è stata una sorpresa “attesa”, ma forse nemmeno tanto, per molti ristoratori ed esercenti, però non in queste proporzioni. Queste categorie potranno reggere forse ancora per 3 o 4 mesi. Poi ci sarà l’indebitamento, il fallimento o la chiusura.

In Liguria, come in altre regioni, gli esercenti dei pubblici esercizi aderiscono all’iniziativa “bollette in vetrina”.  Questa iniziativa serve per far conoscere ai clienti la vera situazione in cui si trovano: le bollette sono raddoppiate o addirittura triplicate in pochi mesi. La scelta che dovranno fare è molto amara: chi ha un ristorante, un bar, una paninoteca, insomma un posto di ristoro, dovrà scegliere fra aumentare i prezzi agli avventori (e quindi una parte di questi non consumerà più)  e la chiusura, in attesa di un sospirato intervento del Governo che li sostenga.

E’ una operazione di trasparenza, che, mostra nero su bianco la situazione drammatica in cui vengono a trovarsi queste imprese.  

In pratica, quando passeremo di fronte ad un esercizio, tutti noi potremo vedere e confrontare le bollette “da paura”. La situazione dei commercianti è quella  di chi lotta contro rincari “calati dall’alto”, senza alcuna giustificazione, col pretesto della guerra.

Anche le famiglie devono fare i conti con i rincari delle bollette di casa e questo causa una contrazione dei loro acquisti in un circolo vizioso che non ha mai fine. I prezzi esorbitanti dell’energia, quindi gas, acqua, luce, colpiscono gli stessi consumatori che devono fare delle scelte, per esempio, decidere se acquistare una maglia, un giocattolo per i bambini, un oggetto per la casa, o prendere una pizza… .

Lo scenario è tragico per tutti. In autunno la situazione sarà ancora più difficile da sostenere nella indifferenza e nell’ipocrisia dei nostri politici che corrono sotto il sole agostano per arrivare a sedersi sulle poltrone e garantirsi i privilegi della casta.

Valentina Vangelisti


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