Gabriella Poli – Peschiera del Garda – Durante il quarto incontro con il corso di scrittura terapeutica di stamattina al Centro Civico Gandini, si è parlato della necessità, a volte, di trasferire su un alter ego, la nostra vita, affidare a un personaggio immaginario l’interpretazione di un problema che ci pesa.

A volte si ha difficoltà a scrivere in prima persona gli accadimenti perché ci si sente sguarniti, senza veli. In questo caso quindi può essere utile costruire con cura un personaggio che ci rappresenti come se dovesse recitare la nostra parte in un film o su un palcoscenico. Sentiamoci liberi di attribuirgli le caratteristiche fisiche che abbiamo o che avremmo desiderato e narriamo la sua storia che è in realtà la nostra. I disagi, le aspettative, le delusioni. Perché questo è utile? La trasposizione letteraria ci libera dall’essere al centro dell’attenzione e dal peso che ci opprime caricandolo sulle spalle di qualcun altro. Questo è già un beneficio.

La coniglietta Maya, protagonista di una serie di avventure su questo blog, nella rubrica dal titolo “In viaggio con mamy”, ne è un esempio pratico. La scrittrice-artista Marzia Sandri parla di sè attraverso la sua tenera piccola compagna di vita in un romanzo a puntate coraggioso e avventuroso.
Abbiamo avuto il piacere di una visita dell’assessore al sociale, Daniela Florio, che ha promesso di attivare nuove iniziative utili a combattere i disagi sul territorio.





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