Gabriella Poli – Con un messaggio whatsapp avevo annunciato, alla redazione di Nero su Bianco, la partecipazione al quinto appuntamento del corso di scrittura creativa e terapeutica, di un nuovo iscritto, “maschio, bell’uomo, poliziotto investigativo di fama”. Tutte lo aspettavamo incuriosite. Invece la sua presenza è stata rimandata a martedì prossimo. In alternativa l’amico Lucio, “maschio, bell’uomo anche lui” è venuto a salutarci e ha scattato alcune foto.

Approfittando dell’argomento a cui era interessato il nostro nuovo collega, cioè scrivere un’autobiografia, si è parlato così dell’importanza di parlare di noi cominciando magari dall’infanzia.
Cosa ci è rimasto dentro di non risolto di quando eravamo bambini? Quali sono gli accadimenti che ci hanno colpiti, le sensazioni che ancora ci bruciano o ci hanno lasciato perplessi? Ricordare il passato lontano, esorcizzare le eventuali negatività che si sono presentate, e che hanno modificato il nostro atteggiamento e il nostro carattere aiuta a esorcizzare e a superare gli eventuali disagi che ci portiamo tuttora nell’anima. Raccogliendo tutto questo materiale in maniera letteraria possiamo poi dare vita a un’autobiografia mettendo magari in scena un vero e proprio spettacolo – romanzo con i personaggi, noi in primo piano.






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