Valentina Vangelisti – Delle storie incredibili: giovanissimi che prendono a sassate i docenti, li insultano, si abbassano i pantaloni di fronte a loro, studenti che sferrano pugni in faccia al professore per un rimprovero, docenti umiliati costretti in ginocchio dietro alla lavagna ed in più accoltellamenti, addirittura spari in classe.

Non si ferma il numero di aggressioni ai danni del corpo insegnante; solo dallo scorso settembre si registrano 26 casi e nel 2024 c’è stato un aumento del 111% delle aggressioni rispetto all’anno precedente; è uno stillicidio che purtroppo non fa sperare in meglio.

Spesso la reazione dei genitori presta il fianco ad una amara riflessione: molti di loro difendono l’atteggiamento di questi giovani.

E’ vero che quando i nostri figli prendono una brutta piega noi continuiamo ad amarli ma non è lecito giustificarli se compiono degli illeciti come quelli a cui abbiamo accennato sopra.

I genitori che così si comportano sono perversi educatori, irresponsabili con il loro buonismo; se in passato è vero che prevaleva “l’autoritarismo” di molti padri, oggi invece stiamo assistendo “all’assenza” ed alla latitanza delle figure genitoriali.

Questo rende i figli sostanzialmente “orfani” in quanto i genitori non adempiono al loro compito educativo né trasmettono ai figli quei principi, e regole di vita di cui gli stessi hanno necessità indispensabile.

Il loro dovere è anche inculcare il rispetto degli educatori, non sicuramente con la costrizione ma con il riconoscimento del ruolo della scuola e di chi vi lavora.

E’ vero, come alcuni sostengono, che questa è una nuova emergenza sociale e che lo Stato deve garantire maggiori controlli e disporre maggiore sicurezza per gli operatori scolastici, ma chiediamoci perché siamo arrivati a questo punto. Secondo noi la responsabilità dei genitori è forte; altro che aggredire un docente per appoggiare il figlio che ha sbagliato!!

Ne deve invece rispondere non solo nei confronti dell’aggredito, ma anche dello Stato, che ne subisce un danno di immagine e reputazionale.

Anche la nostra Costituzione all’articolo 30 prevede il dovere e diritto di educare i figli e così afferma anche l’articolo 147 del Codice Civile.

Il dovere dei genitori di educare consiste non solo di parole ma anche e soprattutto di comportamenti e di presenza accanto ai figli svolgendo una costante opera educativa per renderli capaci di rispettare gli altri.

L’articolo 2048 del Codice Civile dichiara che i genitori sono responsabili per quanto riguarda gli illeciti comportamenti dei figli derivanti da omessa o carente sorveglianza che si manifestano nel mancato rispetto delle regole della civile coesistenza.

Troppi di loro non sanno, o si sono dimenticati, che su di loro incombe proprio la “culpa in educando” e la “culpa in vigilando”.

I genitori che danno manforte a quei figli che attaccano gli insegnanti solo per un brutto voto dovrebbero insegnare lo invece che nella vita non c’è conquista che non richieda un prezzo ed in questo caso perseveranza, capacità e consapevolezza nei propri limiti.

L’educazione che la famiglia deve dare al figlio è quella che riesce a trasformare un figlio in un uomo o in una donna, tenendo conto dei sentimenti che devono essere parte indispensabile di ogni processo di crescita, tributando il rispetto a tutte le persone, compresi gli educatori.

Con il riconoscimento dei reciproci ruoli sarà più facile e proficuo educare e la famiglia sarà così il ponte con la società.

Valentina Vangelisti


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