Orsola detta Lucy con il marito Italo e i due figli, Renato e Giuliana (1938?)

Gabriella Poli – Un piccolo punto con filo rosso su un lenzuolino singolo di cotone rattoppato, fa sobbalzare il cuore di Beatrice.

E’ il segno di Lucy. Quello che metteva sulle lenzuola da mandare alle lavandaie, perché non si confondessero con la biancheria delle altre famiglie. Era il segno che aveva messo anche sulle sue camicie da notte, quando andava in ospedale o sulle canottiere del figlio quando era partito per la leva militare. Pensava che quel piccolo punto di cotone rosso salvasse le sue cose e quelle della famiglia dalla confusione, nelle ceste stracolme delle lavandaie che un tempo, quando le lavatrici non esistevano, si recavano al fiume o al lago, o semplicemente ai lavatoi delle città.

Nonna Lucy con la nipotina Beatrice in piazza della Loggia a Brescia (1956?)

Nel caso di Lucy erano i lavatoi di via delle Battaglie e di via Federico Odorici a Brescia. Entrambi piuttosto vicini al centro storico dove lei abitava con il marito Italo e i due figli Renato e Giuliana.

Bea ha trovato stamattina il lenzuolino, fatto di cotone di quelli tosti, sul quale Lucy, la sua nonna materna, aveva cucito delle pezze nei punti consumati dall’usura. Probabilmente era il lenzuolo singolo nel quale dormiva lo zio Renato da ragazzo. Zio Renato era bellissimo. Forte, simpatico, sfrontato con le sue conquiste femminili e, con Bea, molto amorevole. Era la sua nipotina preferita. La scorrazzava spesso sulla sua Appia, Alfa Romeo, grigia. Il giorno della sua comunione per festeggiarla la portò in gelateria a mangiare una “Spagnola”. Ma era troppo grande per lei che non riusci a finirla. Era dispiaciuto un po’ deluso.

Bea soffoca le lacrime nei ricordi di chi l’ha amata senza che lei avesse meriti. Solo quello di essere una bambina mite e timida, riflessiva e sempre un po’ triste. Lucy era il diminutivo amorevole dato da nonno Italo a nonna Orsola. Si ispirava a una serie televisiva in voga a quel tempo “Lucy ed io”.

Non ci sono più né i nonni Italo e Lucy, né zio Renato. Oggi è bastato un piccolo punto rosso a richiamarli nel suo cuore. Accade spesso con le persone perdute. E’ meglio fissare questi momenti perché è proprio così che gli affetti sopravvivono alla morte.


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