Gabriella Poli – Alcune situazioni randagistiche di cani e gatti sono state segnalate a Peschiera del Garda in un recente incontro tra il sindaco Orietta Gaiulli e la presidente dell’associazione BAU, Baldo Animali Uniti, Cristina Dandello.

Ma come è risaputo, Peschiera è un comune sensibile ai Pet. Tanto che l’amministrazione comunale – riferisce il sindaco Gaiulli – “ha deciso di implementare il contributo all’ambulatorio veterinario della dottoressa Antonella Carteri affinché assista le colonie feline del nostro territorio nelle loro necessità di cura”. “Sono tante le iniziative del comune a favore degli animali – prosegue Gaiulli – per esempio la nostra magnifica spiaggia dedicata e la campagna di sensibilizzazione delle strutture di accoglienza turistica e dei cittadini in generale agli animali, sia di compagnia, cani, gatti, conigli, cavie, che selvatici (cigni e uccelli acquatici che transitano liberamente nei luoghi abitati del centro), portata avanti con la collaborazione dell’educatore cinofilo Marcello Cotugno. Accogliendo il nostro invito si è creata una rete di strutture turistiche “pet friendly”, disposte ad ospitare anche gli animali dei loro clienti”.

La presidente Dandello ha segnalato alcune emergenze feline sul territorio a cui bisognerebbe dare seguito: una, per esempio, in centro proprio davanti al porto, dove diversi gatti randagi, sfamati dai bar e ristoranti della zona, rischiano però di finire sotto le auto in transito. La stessa Dandello si è detta disponibile a farsi carico della cattura e della messa in sicurezza dei gatti in questione. Un’altra emergenza felina segnalata si verifica nei campeggi dove, in estate, turisti di buon cuore accolgono i gatti randagi ma, quando le ferie finiscono, gli animaletti restano abbandonati e senza sostentamento.

Lo abbiamo già scritto altre volte ma non finiremo mai di ripeterlo i coadiuvanti delle colonie feline, svolgono questo lavoro di tutela degli animali a spese proprie, senza contributi pubblici. Rivestono un ruolo indispensabile, con l’accoglienza e la sterilizzazione, che evita la riproduzione incontrollata dei felini. Queste persone, chiamate spesso in senso dispregiativo “gattare” (solitamente sono donne) aiutano dunque anche la sicurezza dei cittadini sul territorio. I felini randagi, che sono tutelati e di proprietà dello Stato e quindi del Comune che lo rappresenta, non si possono chiudere in strutture, sono animali liberi di circolare ma, se non ci fossero le volontarie a regolamentare le loro vite, a controllarne la salute, portandoli all’occorrenza dal veterinario, a sfamarli e accudirli potrebbero circolare in branchi incontrollabili con le conseguenze igieniche e di sicurezza che si possono immaginare.

Ci piace ricordare la “Regina delle gattare”, chiamavano così a Roma la famosa attrice italiana Anna Magnani. Amava incondizionatamente i gatti, girava in incognito per la città portando loro cibo e acqua. Ne ospitava numerosi a casa sua. “Camminava per le vie di Roma con un foulard che copriva la testa col cesto di cibo per i gatti randagi. Apostrofata da un maleducato si voltò levandosi il foulard e folgorando il passante che rimase impietrito. L’episodio rievocato da Franco Zeffirelli testimonia il grande amore e l’impegno della grande attrice romana per gli animali e i gatti in particolare. Nannarella diceva: “Alle feste preferisco la solitudine. Per riempirmi la serata bastano due gatti che giocano sul tappeto”. Di gatti ne aveva tanti in casa e in strada”. (fonte web).

*”Gatti di lago” è un sodalizio culturale di volontariato a favore delle colonie feline del territorio lacustre, rubrica del magazine dell’Accademia Ars Artis. www.arsartismagazine.com


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