


Gabriella Poli – Peschiera del Garda – Negli anni ‘60 Italo Calvino criticò ferocemente Sanremo, sua città di residenza, con una sua opera dal titolo “La speculazione edilizia”. Nato nel 1923 a Cuba, dove il padre Mario, agronomo, e la madre Eva Mameli, botanica e ornitologa, erano incaricati di ottimizzare nuove colture, era arrivato a Sanremo, poco dopo la sua nascita, perché i genitori erano stati chiamati dalla municipalità per l’ambientazione di piante esotiche sul territorio (a villa Meridiana, loro residenza di famiglia esistono ancora alcuni esempi di ambientazione botanica e agronoma nelle molte specie di avocado e multimpianti di agrumi).
Ma perché partiamo dal parallelo Peschiera del Garda – Sanremo? Perché proprio come a Sanremo sul basso Garda si consuma un degrado del territorio, prolifico di vigneto, a favore del cemento. In varie zone della periferia della bellissima cittadina arilicense risuona più che mai il canto di Adriano Celentano nella sua “Il ragazzo della via Gluk”, presentato proprio a Sanremo nel 1966 e nella quale il “molleggiato” denunciava la speculazione edilizia in periferia della sua bella Milano.
Sulle colline moreniche alle spalle di Peschiera si sono scatenate imprese edili e immobiliaristi. Il Bosco dei Boschetti non c’è più da tempo, invaso e pervaso da costruzioni, ville e residence, ed ora si passa alla campagna vocata all’agricoltura (mais e vigneto).
Oltre ai cantieri già aperti nella zona adiacente dei Rondinelli, per costruzioni a più piani (tre fuori terra, si pensava che nella zona ne fossero consentiti solo due) ci sono anche dei progetti per ben 5 ville di lusso con piscina proprio dove prima c’era uno splendido campo di mais. (Celentano cantava “Questa è la storia / Di uno di noi / Anche lui nato per caso in via Gluck / In una casa, fuori città / Gente tranquilla, che lavorava / Là dove c’era l’erba ora c’è / Una città / E quella casa in mezzo al verde ormai / Dove sarà…).
Quel verde non ci sarà più!






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