Gabriella Poli – Pronto soccorso. Ci siete stati ultimamente? Il triage è a dir poco… Non ci sono aggettivi sufficientemente esplicativi. Nella sala d’aspetto sedie a rotelle con novantenni in difficoltà, patologie conclamate insufficienza cardiaca, respiratoria, intestino bloccato, sangue dal retto, urla di dolore. Il solerte impiegato all’unico sportello aperto chiede “ma siete andati dal medico di base?”. Come se non sapesse che ci vogliono almeno 15 giorni per l’appuntamento e nel frattempo il novantenne muore… L’attesa è in codice verde dunque non urgente. Questo va bene, più urgenti sono gli incidentati che arrivano, entrano. Si aspetta… Nel frattempo si apprende tutto su tutti quelli che si recano allo sportello del triage. La privacy viene bypassata. Dopo un paio di ore finalmente la chiamata! Analisi, visita, radiografia. Passano altre due ore. In totale sono quattro finora. La novantenne in sedia a rotelle dorme testa reclinata sul petto. La settantenne che l’accompagna dorme anche lei con la testa all’indietro, appoggiata al muro. Dopo sei lunghe ore chiamano. Il dottore scrive che la novantenne, non più in grado di intendere e di volere, è cosciente e parla fluentemente… Evidentemente non ha sentito il contenuto degli sproloqui. Non so se questo possa influire sul ticket. Peccato non abbiano ancora scoperto che la novantenne è esente… 😍

Detto questo non era intenzione di addebitare disservizi e difficoltà agli operatori ma il sistema sanità sembra allo sfascio e avrebbe bisogno di una “rianimazione”.


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