Gabriella Poli – “Mamma sto provando a chiamarti ma ho problemi di linea scrivimi su WhatsApp a questo numero devo parlarti…”. Il messaggio, allarmistico per ogni madre, giunge all’improvviso corredato anche da un numero di telefono. È l’ennesimo tentativo di truffa, perpetrato ai danni della gente, da malfattori privi di scrupoli che fanno leva sul rapporto più importante che ci sia, quello tra madre e figli.

Alle decine di molestie telefoniche ricevute ogni giorno dai call center, dai banner pubblicitari che indirizzano a siti truffa, ai furti nelle case dei cittadini, ora anche gli sms di aiuto di sedicenti figli rivolti alle mamme.

Ma non esiste un meccanismo di controllo su questo tipo di violenza? Questi malfattori sono proprio dei miserabili. Cercano di trarre profitto da persone indifese e di buon cuore, anziani, ingenui…. 

Qualcuno in campagna elettorale aveva detto che avrebbe chiuso i call center. Ma una volta eletto se ne è dimenticato… Una deriva sociale davvero pericolosa perché crea sfiducia tra le persone che avvertono di essere in pericolo e si chiudono sempre più in se stesse. Ma forse lo scopo di chi potrebbe impedire tutto ciò e non interviene è proprio questo. Dividere e allontanare i cittadini tra loro creando paure e categorie, fazioni e correnti di pensiero sempre più contrapposte. Perché così si comanda meglio… Insomma il “divide et impera” è quanto mai attuale.


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