Gabriella Poli – “Non siate mai i follower di nessuno! Vi siete mai chiesti cosa significa davvero questa parola?”. La scrittrice Guendalina Middei, autrice di libri e divulgatrice di interessanti riflessioni invita i suoi lettori a riflettere sul significato delle parole. Un argomento da me trattato spesso durante i corsi di scrittura creativa tenuti per l’Accademia “Ars Artis”. Quante parole vengono usate impropriamente dagli esperti del maketing per imbonire i potenziali fruitori. Quanti termini vengono travisati durante le crisi sociali, per lo più provocate ad hoc, per speculazione, dai venditori di morte. Guerra, emergenza sanitaria, resilienza, fame nel mondo, sono solo alcune delle terminologie e delle situazioni create proprio per spaventare e indurre all’acquisto di medicine che poi spesso si rivelano veicolo stesso di infezione e di morte, armi che avvalorano la “litania dell’aggressore e aggredito”, inducono a donazioni che anziché arrivare a destinazione si perdono nelle tasche degli imbonitori… .

Ma torniamo a Guendalina Middei.

Qualche giorno fa – scrive Middei sul social facebook, che peraltro l’ha censurata recentemente per una terminologia considerata inappropriata, – una mia lettrice mi ha detto con un gran sorriso sulle labbra: sono una tua follower! Questa parola anche se era stata detta con affetto mi ha messo a disagio. Sembra una parola innocua, tutti noi la sentiamo e la usiamo spessissimo, ma sapete cosa significa davvero «follower» in italiano? Seguace. Sì, proprio come i seguaci di una setta. Gli scrittori e i giornalisti hanno dei lettori, i cantanti hanno degli ascoltatori, i capi setta e i promotori di un culto hanno dei seguaci“. “Qualcuno obietterà: ma è così importante? In fondo è soltanto una parola! – prosegue la scrittrice – Ma vedete, l’ho già detto ma lo ripeto, le parole che usiamo creano e definiscono il nostro mondo! Ed è proprio questo il punto: la nostra una società in cui influenzare è diventato più importante di «far ragionare», una società in cui una foto ha più potere di un pensiero costruttivo e un like conta più di un ragionamento”. “Abbiamo dei guru ma non pensatori, opinionisti (coloro cioè che muovono letteralmente le opinioni altrui) ma non giornalisti, celebrità ma non scrittori, siamo una società di fan e di seguaci, di gente che desidera cose inutili, che si circonda di cose inutili, perché la televisione o un tizio famoso ha detto loro che sono desiderabili. – conclude Middei – E allora mi domando: è davvero questo che vogliamo trasmettere ai giovani? Io sono una scrittrice, ma non voglio seguaci ma lettori. Perché leggere e seguire non sono la stessa cosa! Ascoltare e condividere il pensiero di una persona e lasciarsi influenzare da quella persona non sono la stessa cosa. Io con i miei autori preferiti ci parlo, ci discuto, ci litigo perfino. Perché da questo confronto nasce una cosa meravigliosa che si chiama pensiero critico. «Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi quello di egregio [da e grex = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.» Siate dei lettori, ecco cosa vorrei dire ai giovani, ma non siate mai i seguaci e i follower di nessuno!

Guendalina Middei è conosciuta anche come professor X. Una delle sue ultime opere “Sopravvivere al lunedì mattina con Lolita”. Potete leggerne un estratto e scoprire di cosa parla qui: https://www.amazon.it/Sopravvivere-al-luned%C3%AC-mattina-Lolita/dp/8807174774


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