Luigi Dalbarba … me lo raccontava mio papá 

CORSA NEL TEMP

En casa, fin che la mama / nel stagná la polenta mesiaa, el putí / sugando, fora la fam embriagaa, drio al Mens de corsa, co bateca e sercol, strusiando sgalmare magnaa la polver dela strada. / Sot le roche, se immagina / che se sia sempre postá / e cora sula sciuma nela corente storie / de despiaser e contentese del post la sente / e nel corer  sbata contro / le rue del molign e le case li darent. / a sera d’invern scont mele nebie, co luci fiache e strase. / Ades en mésa / en casí de luci, / el present fa le corse e el mordi, ié gruste sule rude dei molign tanc ri cordi.

CORSA NEL TEMPO

In casa, mentre la mamma nel paiolo di rame preparava la polenta, il bambino giocando cercava di farsi passare la fame, lungo il Mincio, di corsa con battecca e cerchio, consumando calzature correva sulla strada polverosa. Sotto le rocche del ponte, si immagina che sia stato lambito dalle acque  con nelle onde dispiaceri e contentezze della gente del posto e vada a sbattere contro le ruote del mulini in disuso e le case li vicino a sera nascosto nelle nebbie con luci deboli. Ora fra tante luci, il presente fa le corse “e morde”. Fra tanti ricordi di tempi semplici.


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