Gabriella PoliL’Accademia Ars Artis cura anche il blog Alfieri dei Popoli: http://www.alfierideipopoli.blog. Il blog tratta di articoli speciali nel senso che riguardano più in profondità le difficoltà nelle quali la nostra comunità, il nostro popolo italiano in generale e regionale in particolare, si viene a trovare ogni giorno a causa del sovraffollamento indiscriminato nelle nostre città. Una vera e propria invasione incontrollata di altri Popoli, con altre culture e usanze. L’immigrazione che ci sta sovrastando, nostro malgrado, ferisce il nostro Popolo, impossibilitato ad esprimere la propria cultura pena essere tacciato di razzismo. Non è razzismo questo ma una semplice difesa della nostra identità. Non si vuole prevaricare altre culture che sono nate in altri luoghi geografici, con tutte le conseguenze, climatiche, agricole… Questo forma un individuo. E’ molto semplice, non serve essere scienziati per capire che se uno di noi va in Africa centrale, nel deserto, nella giugla, così come in Groenlandia, al Polo Nord, in India, tanto per citare alcuni luoghi remoti, si ammala subito di malattie cui il suo corpo non è abituato. Ed è proprio quello che accade ai popoli immigrati. Un africano sopravvive male nelle nostre città, ora torride ma umide e, in inverno, gelide. Infatti gli africani si ammalano di TBC e muoiono di polmonite perché non abituati al nostro clima. Perché non evitare queste complicazioni? Perché richiamare a noi barconi di immigrati (purtroppo tra tante persone brave, i loro Paesi approfittano per riempire i barconi di “svuotacarceri”, così questi delinquenti ce li manteniamo noi a discapito del nostri concittadini), promettendo loro il paradiso. Questo è il nostro Paradiso, quello che ci siamo costruiti con i sacrifici dei nostri avi, quello che ci garantiva sanità pubblica, trasporti pubblici, pensioni adeguate al costo della vita, lavoro sicuro … Tutte cose che ora sembrano chimere. Anche il nostro Popolo ha conosciuto il fenomeno dell’emigrazione. Nel dopoguerra molti italiani sono emigrati in Svizzera, Germania, Belgio, America Latina, Stati Uniti, per citare alcune mete, ma il loro scopo era lavorare e una vita migliore. Sono stati sottoposti a qualsiasi prova dai paesi ospitanti, persino spruzzati col DDT per evitaree malattie. E hanno faticato, lavorato, risparmiato, si sono rotti la schiena con l’illusione, un giorno, di poter tornare nei loro paesi di origine e rivedere i parenti, gli amici… . Molti purtroppo hanno trovato la loro casa occupata da indesiderati ospiti, che nessun giudice vuole sgombrare (la cronaca riporta molti casi di questo genere, dove immigrati di qualsiasi etnia, occupano indisturbati case di proprietà altrui senza subirne le conseguenze, anzi avviano pure la pratica di usucapione (un ladrocinio legalizzato). Ma su questi argomenti ci sarebbe da dilungarsi. Lo faremo sia in Ars Artis magazine che negli Alfieri dei Popoli, rivedicando il diritto a una vita dignitosa e senza prevaricazioni. Per tutti!


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