Lucio Matania – Incontro il mio amico Rino, che è l’ideatore e l’organizzatore di questa mitica sagra, oltre che degli interessantissimi incontri serali nella piazzetta di Vetto.
Oramai la sagra è un evento che ha raggiunto un’importanza e un’affluenza incredibile.
Non gli faccio un’intervista, perché sono tanti anni che lo conosco .
L’anno scorso le macchine posteggiate superavano il chilometro e quindi quest’anno si è deciso di chiudere al traffico la frazione di Vetto e allestire un megaparcheggio a Chiesa in Valmalenco presso il campo sportivo Vassalini, da dove partirà il bus navetta ( 2,5 Km).
Lanzada, e in particolare la frazione di Vetto, è stata la patria dei ” magnan”. Per secoli, fino al 1980, hanno percorso le valli lombarde e svizzere esercitando la professione dello stagnino ambulante stagionale. Parlavano un gergo particolare, il “calmun”, incomprensibile a chi non fosse un “malenco”.
La Sagra di Vetto” è in omaggio ai tanti ” magnan” che, col loro umile mestiere, hanno permesso di sopravvivere durante il rigido inverno, integrando in tal modo il reddito derivante dal lavoro agricolo .


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