
Gabriella Poli – Uno scritto di Guendalina Middei, scrittrice e critica letteraria di successo, nota anche come professor X, mi ha sorpreso di quante siano le verità nascoste nei dipinti di celebri artisti. Si sapeva che nelle opere dei grandi come Michelangelo, Giotto e Raffaello etc. fossero celati dei messaggi criptici, che nell’epoca in cui vivevano non erano tollerati e dunque l’artista li comunicava, a chi sapeva riconoscerli, attraverso la sua opera. Ma anche Munch, secondo Middei, nasconde un segreto che, a chi guarda il quadro del suo celebre urlo in maniera superficiale, non appare. La conclusione è che chi segue il gruppo più numeroso, solo per sentirsi al sicuro e approvato dalla società diventa un bullo inconsapevole verso chi si prende la responsabilità di vivere con il suo pensiero libero, spesso disapprovato socialmente, perché non consumistico…
“Perché l’uomo di Munch urla? – si chiede Middei – E no, non fatevi ingannare dalle apparenze, questo dipinto non esprime angoscia o tristezza, come credono in molti, ma ha un segreto straordinario dietro! Guardatelo! Di primo impatto ti trasmette un brivido. … Ma se lo guardate con più attenzione, noterete due figure eleganti che camminano sullo sfondo. E ignorano il grido dell’uomo. Perché il coraggio non è soltanto alzarsi e parlare, ma anche sedersi e ascoltare. Chi ti sta accanto. E te stesso innanzitutto“.
Munch ha sfidato la sua famiglia, la società dell’epoca.
“… Conobbe la povertà, la solitudine e l’incomprensione. Tutti ridevano di lui perché era diverso, lui invece rideva di loro perché erano tutti uguali! Ma sapeva che il tempo è fin troppo prezioso per sprecarlo con chi non ti apprezza. E che bisogna saper scegliere non i posti da trovare ma quelli in cui restare. Per lui fu l’arte. Troppo sensibile. Troppo strano. Così definirono i suoi quadri. Ma sono così le persone sensibili. Sentono il doppio, sentono «prima.» E quello che a molti scivola sulla pelle, alle persone sensibili crea increspature. Nell’anima“. “Ecco il vero significato di questo dipinto. – conclude Middei – Non è l’uomo che sta urlando, ma è l’urlo silenzioso degli altri che gli fa tremare il cuore. L’urlo di chi non sa amare, sentire, pensare. L’urlo di chi non ha testa, cervello, cuore. Ed ecco perché Munch dipinge quasi sempre uomini senza volto. In un mondo di automi, Munch ha uno scatto di ribellione. Oppone un rifiuto a quella società che oggi come ieri vuole consumatori ma non cittadini, soldati ma non pensatori, maschere ma non veri volti. Perché essere liberi non è un privilegio ma una scelta, ecco cosa vi sta dicendo. Se sei libero sei tu che crei il mondo; se non sei libero il mondo crea te. La scelta è vostra“.
Certamente chi sceglie la via più facile aggregandosi al gruppo più numeroso non ha testa né coraggio di affrontare la vita anche in solitudine, se questo serve a mantenere la propria dignità. E chi fa questo per sentirsi al sicuro di solito diventa un bullo senza rendersene conto verso chi sceglie la via più difficile e solitaria della consapevolezza senza approvazione né rifugio sociale.





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