Arte Archeologia

A Venezia Frida vista da Matiz (con un tocco di Viscuso)

In mostra, fino al 17 agosto,  alla Galleria ar33Studio una trentina di foto della grande artista messicana

Gabriella Poli

Alejandra sorride nel sul vestito verde smeraldo che fa risaltare lo sguardo intenso e, orgogliosa, mi racconta del padre, il grandissimo fotografo colombiano Leo Matiz (1917 – 1998), nato a Macondo, come Gabriel Garcia Marquez, suo amico e autore di “Cent’anni di solitudine”, il romanzo ambientato proprio nella loro città natale e vincitore di un nobel. 

Mi mostra i suoi ritratti con la celebre macchina fotografica che, per oltre mezzo secolo e nei cinque continenti, ha documentato il 1900 con le guerre, i cambiamenti epocali, le angolature più recondite di personaggi celebri, statisti, artisti, rivoluzionari, con lo sguardo magnetico che rivive in Alejandra.

Siamo a Venezia, nel sole che indugia al tramonto ma ancora riflette e illumina questa meravigliosa città, dove, vicino a piazza San Marco, nella Galleria AR33 Studio diretta da Rébecca Manas, si inaugura la mostra di una trentina di foto inedite di Leo Matiz a Frida Kalho con un tocco dello scultore siciliano Emanuele Viscuso .

“Mio padre – racconta Alejandra – nel 1940 ha scattato circa 183 foto della grandissima artista messicana, riconosciuta in tutto il mondo come simbolo di arte moderna e icona di resistenza al dolore e alla malattia. Queste in mostra sono le più belle. Mi fa piacere inoltre essere in Veneto dove provengono i nostri antenati. Il cognome Matiz infatti è originario della Carnia”.

Accanto ad Alejandra c’è il famoso scultore e amico Emanuele Viscuso che conobbe Leo Matiz a Milano alla fine degli anni 80. Da quella conoscenza nacque una collaborazione artistica che permise ai due artisti di intrecciare le loro arti. Difficile pensare come uno scultore possa creare sulle fotografie di Matiz. Eppure ecco che, in una parte della galleria, ci sono alcuni interventi sui ritratti di Frida. Viscuso ha cercato di rappresentare la sofferenza di Frida, menomata da un grave incidente che la rese invalida per il resto della sua vita, con graffiature, carta piegata con inseriti tralci di legno, a testimoniare le schegge che l’avevano dilaniata, oppure con l’apposizione di un corpo di bambola di celluloide smontato e informe, così come era diventato quello di Frida dopo l’incidente.

Durante l’anteprima si è svolta una suggestiva performance con musica e recitazione per rievocare la vita di Frida nell’atmosfera coinvolgente dell’epoca storica e del territorio in cui visse. Nella presentazione della mostra Viscuso ha ricordato l’incontro a Milano col grande fotografo colombiano e Alejandra ha parlato della Fondazione Leo Matiz che sta organizzando una serie di eventi per ricordare il centenario della nascita del fotografo che si celebrerà il 1 aprile 2017: mostre, convegni e pubblicazioni in Messico e in altre parti del mondo di questo straordinario artista, considerato uno dei più grandi protagonisti della fotografia del XX secolo.

In attesa del centenario si può godere della bella mostra veneziana che resterà aperta fino al 17 agosto.

Info: http://www.ar33studio.com

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