







Gabriella Poli – Gerusalemme – “Io sono Gerusalemme!” All’improvviso appaiono nel buio del locale luci che illuminano solo alcuni particolari mentre la voce narrante ripercorre tutta la storia della città sacra. La voce ci rimbomba nel petto guidandoci attraverso i secoli in un viaggio da Gesù fino ad oggi. La toccante suggestione viene creata dall’installazione multimediale che dal marzo 2016 è aperta al pubblico presso il Convento della Flagellazione di Gerusalemme, da dove partono abitualmente i pellegrini che percorrono la Via Crucis. È un luogo molto caro alla tradizione cristiana, perché qui si ricordano la condanna di Gesù e il caricamento della croce e non è raro vedere, lungo i vicoli del suk, cristiani che si caricano una pesante croce di legno sulle spalle e faticosamente ripercorrono le antiche orme.
«Il Museo è stato inaugurato a fine marzo – ci spiega la project manager Manuela Pegoraro – il direttore del Museo, padre Eugenio Alliata, si è occupato personalmente dei contenuti archeologici che quindi sono altamente qualificati. La proiezione viene accompagnata, per ora, da un commento in 8 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, russo, arabo ed ebraico, ma vorremmo espanderlo in seguito al tedesco e al polacco». «Tutto ciò è stato fatto con donazioni e supportato da vari partner. – prosegue Pegoraro – La Custodia francescana di Terra Santa ha messo tra l’altro a disposizione gli operai per trasformare quello che era un magazzino di pietre nell’attuale sede dell’installazione multimediale».
La proiezione, che dura 15 minuti, si articola in un percorso in tre fasi, che mescola frammenti archeologici di epoca erodiana e adrianea, tecnologia multimediale (una enorme mappa di Gerusalemme appesa al soffitto è lo schermo dove proiettare il viaggio nel tempo), e un momento di preghiera.
La Via Dolorosa è ospitata nel Lapidarium, utilizzato precedentemente come deposito di frammenti lapidei antichi, e ora completamente trasformato da un restauro che ha riportato alla luce in particolare: parte del Lithostrotos (con i segni del famoso “Gioco del Re”), di cui si era perso traccia; le scale erodiane che nell’antichità portavano alla famosa piscina dello Struthion, ancora conservata presso il Convento delle Suore di Sion adiacente a quello della Flagellazione; eccezionali frammenti architettonici di epoca erodiana e adrianea rinvenuti sul posto, tra cui parte di un’iscrizione monumentale dedicata all’imperatore Adriano.
E’ la prima delle tre sezioni del progetto Terra Sancta Museum a cui seguiranno infatti quelle archeologica e storica, che si prevede di ultimare per la fine del 2017.
Il Terra Sancta Museum, una volta ultimato, coprirà globalmente una superficie espositiva di 2.573 metri quadrati e sarà composto da tre sezioni – Multimediale (già inaugurata), Archeologica e Storica – distribuite in due sedi esistenti (Convento della Flagellazione e Convento di San Salvatore), poco distanti tra loro e vicine alle principali mete di pellegrinaggio e turistiche di Gerusalemme (la Spianata delle Moschee, il Muro del Pianto, la partenza della Via Crucis e il Santo Sepolcro).
Con quest’opera la Custodia intende richiamare l’attenzione del mondo occidentale verso questa Terra, grazie a un’esposizione permanente dei tesori che nel corso dei secoli le sono stati donati. Lo scopo è aiutare i pellegrini e i visitatori di tutto il mondo – ma anche le comunità locali di altre religioni – a comprendere meglio la storia del Cristianesimo e i luoghi da cui ha avuto origine.
Secondo l’intento degli ideatori: « […] il Museo avrà una forte vocazione educativa e contribuirà a illustrare, mediante l’intreccio continuo di opere d’arte e apparati interpretativi, la storia della presenza francescana in Terra Santa, nonché l’autenticità e l’antichità dei santuari cristiani confermate dalle continue ricerche archeologiche» (www.terrasanctamuseum.org).
Per la sezione archeologica è stato scelto un percorso geografico-evangelico, data la ricchezza dei reperti provenienti dai siti archeologici scavati nei luoghi della vita di Cristo, ma anche per l’interesse del pubblico e in particolare dei pellegrini.
Per la sezione storica è stato invece scelto un criterio tematico, che evidenzia l’importanza della missione francescana in Terra Santa, le vicende della Custodia e le sue relazioni con il mondo mediorientale e con gli Stati Europei.
Il progetto è promosso dalla Custodia di Terra Santa, supportata da vari partner locali ed esteri: lo Studium Biblibum Franciscanum (Comitato direttivo: padre Eugenio Alliata, ofm, padre Stéphane Milovitch, ofm – Guardiano del Convento di San Salvatore, Carla Benelli, storica dell’arte – ATS pro Terra Sancta) che con il museologo Gabriele Allevi ha curato la ricerca dei contenuti e ha coadiuvato la direzione creativa; Tamschick Media+Space, responsabile del progetto creativo e dell’installazione multimediale; l’Ufficio Tecnico della Custodia di Terra Santa; Tortelli Frassoni GTRF Architetti Associati, che ha curato il progetto architettonico e i lavori di allestimento; Associazione pro Terra Sancta che ha coordinato l’implementazione e il rapporto con tutti i partner.
Info:
COSTI: per i gruppi prenotati: 10 NIS (2,50$; 2,30€); acquisto in loco: 15 NIS (4$; 3,5€)
ORARI: tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00 (nel periodo estivo fino alle 18.00)
info: www.terrasanctamuseum.org
Categorie:Arte Archeologia, Cultura