Gabriella Poli
Ebbene sì ci sono andata anche io. Ho resistito fino all’ultimo che già pensavo non fosse il caso di fare ore di attesa in piedi sotto il sole per camminare sulle acque con la benedizione di Christo. Ma ho ceduto all’ultimo su insistenza dell’amico Lucio, desideroso di una “bella avventura” ma soprattutto per vedere mio figlio Simone, ormai milanese, che ci andava con un’amica proprio lo stesso giorno.
Non voglio fare critica sull’opera, non ne ho i titoli, e comunque questa forma d’arte non la capisco, non la condivido, non l’apprezzo, come molta arte contemporanea mi sembra una grande presa in giro. Lascio considerazioni varie ai mercanti, a quelli che regolano i prezzi delle opere, che creano a tavolino l’artista sul quale speculare e agli investitori che fanno il mercato. Ma l’evento bisogna rilevare che è stato spettacolare. E’ obbligo dare atto a chi lo ha pensato che ha colpito nel segno. Peccato che i pochi abitanti di Montisola non se lo aspettavano davvero, alcuni anziani, seduti sulle panchine della piazzetta guardavano attoniti il grande serpentone che arrivava dal lago e subito girava a sinistra per andare sull’altra piccola isoletta e poi tornava indietro e riprendeva la passerella verso Sulzano. E tutti si chiedevano: “ma perché?”. E me lo chiedo anche io.
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