Milano, Gabriella Poli – Se Giuseppe Verdi creò la colonna sonora dell’unità d’Italia, la sua immagine fu immortalata da Eduardo Matània. La mostra Fare l’Italia! Il Risorgimento romantico e eroico nei dipinti di Eduardo Matània (1847-1929) presenta per la prima volta al pubblico una cinquantina di dipinti del grande illustratore napoletano. Dopo il debutto nelle sale del Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano genovese ora l’esposizione è al Museo civico del Risorgimento di Bologna fino al 2 aprile ed in seguito, dall’11 aprile al 18 giugno,sarà a Milano, alla Galleria Enrico di via Senato.
Nell’Italia post-unitaria, e a breve distanza da quei fatti eroici, era giunto il momento di costruire il consenso di una memoria collettiva nazionale. Matània fu chiamato a Milano da Emilio Treves, editore d’avanguardia, per costruire in immagini una moderna mitologia, eroica e romantica, del Risorgimento. Fu un successo editoriale clamoroso. Le sue immagini, che servirono per illustrare in xilografia eleganti volumi quali Garibaldi e i suoi tempi (1884), Storia del Risorgimento italiano (1887-1888), La vita ed il regno di Vittorio Emanuele II di Savoia (1901), divennero popolarissime e saranno riprese all’infinito. Ancora oggi non c’è testo o mostra sul Risorgimento che non ne faccia uso.
E chi meglio del discendente in linea diretta di Eduardo Matània, il nostro corrispondente da Milano, Lucio Davide Matània, può raccontare le emozioni nel vedere riunita in parte la monumentale opera del celebre bisnonno?
“Questa mostra – dice Lucio Davide – raccoglie una parte delle illustrazioni che il mio bisnonno fece per l’editore Treves – inerenti alla illustrazione dei volumi dedicati al Risorgimento. E’ una grande emozione ricordare mio padre Luciano che parlava di suo nonno Eduardo e del periodo vissuto con lui e il padre Francesco nello studio londinese dell’altro grande pittore, il mio pro zio Fortunino. Una vera famiglia di artisti quella dei Matània che oltre ai pittori hanno espresso anche musicisti come nonno Francesco, direttore d’orchestra e concertista a Londra dove la famiglia dipingeva anche per la corte reale. Purtroppo non ho mai conosciuto personalmente né il bisnonno Eduardo né nonno Francesco detto Cecco, che si dilettava anche come acquerellista, morti prima della mia nascita, ma ne conosco le gesta e la vita affascinante e avventurosa vissuta in Inghilterra e, per quanto riguarda nonno Cecco anche in Australia in un campo di prigionia, quando la guerra cambiò le carte in tavola per gli italiani allora in Inghilterra. Di quel periodo mio padre Luciano, medico ma anche lui valente pittore, raccolse le opere del papà, ora in mio possesso che raccontano attraverso dettagliati acquerelli la vita nel campo e quella trascorsa nel cottage londinese con i genitori. Tornando a nonno Eduardo quando vedo le sue opere rimango stupefatto per il pathos del racconto pittorico e la forza espressiva dell’azione drammatica trasmesse dalle sue tele. E’ una grande emozione per me poterle rivedere tutte insieme. Le mostre rievocative di Genova, Bologna e Milano mi danno la possibilità anche di incontrare, dopo 40 anni, Gaia Matània Salvatori, bis cugina discendente di Ugo Matania, presidente dell’Associazione Ugo Matania, un Museo nella casa di famiglia al Vomero di Napoli. Avevo incontrato Gaia, le pro zie Clelia (attrice) e Tullia (pittrice e scultrice), e il pro zio Ugo Matània (illustratore e pittore) quando, allora diciottenne, andai alla ricerca delle mie radici napoletane, incuriosito dagli epici racconti di papà Luciano”.
Una grande famiglia di artisti quella dei Matània considerati i massimi illustratori all’estero di tutti i tempi. Una famiglia che vede capostipite Eduardo di cui ora possiamo ammirare dal vivo parte della sua immensa produzione. Le opere eccezionalmente riunite in questa occasione appartennero alla collezione di Emilio Treves e dal 1938, con l’acquisizione della casa editrice, entrarono in quella di Aldo Garzanti, imprenditore appassionato dell’epica risorgimentale. Questi “grandi quadri” – secondo l’originaria nomenclatura – offrono al visitatore l’opportunità di ammirare dal vivo la qualità della sua opera pittorica, che ottenne un riconoscimento critico a livello nazionale in occasione delle rassegne a lui consacrate dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1901) e dal Castello Sforzesco di Milano (1942). Le scene illustrate, e la cronologia degli eventi, hanno principio dall’avventura post-napoleonica tentata da Gioacchino Murat, il re straniero che per primo lottò in nome dell’indipendenza italiana (1815), sino all’Unità realizzata da un re italiano, Vittorio Emanuele II, con la proclamazione di Roma a capitale del nuovo Regno (1871). Garibaldi, l’eroe nei campi di battaglia, è la figura retorica per eccellenza. Mazzini, l’apostolo, è la guida dei nuovi martiri. Cavour, è il genio politico. Vittorio Emanuele II, è la figura carismatica che allargò l’ideale d’indipendenza del padre al concetto dell’unità e della libertà. Non manca neppure una moderna eroina, la principessa di Belgioioso, che, salpata da Napoli con la nave Virgilio con duecento patrioti volontari, sbarcò a Genova alla volta di Milano, in aiuto agli insorti delle Cinque giornate.
La mostra, e il catalogo che l’accompagna, mettono in luce le strategie comunicative di Matània in rapporto ai recenti studi sulla propaganda risorgimentale. Il pittore si affida alle fonti documentarie e visive del tempo: dalle cronache di guerra, alle testimonianze dirette in forma narrativa o epistolare, ai reportage fotografici, i primi di questo genere, all’opera dei pittori-patrioti che l’hanno preceduto. Grande disegnatore e dotato di una formidabile gestualità pittorica, dimostra un istinto da cineasta quando segue visivamente il movimento dei suoi protagonisti sulla scena rappresentata. I patrioti, gli eserciti, la massa multiforme dei non-soldati vi si immedesimano o come veri e propri attori sul palcoscenico o come santi sul luogo del martirio. Per ottenere una maggiore presa emotiva sull’osservatore fa propri i moduli iconografici della tradizione romantica e biblico-martirologica, carichi di enfasi melodrammatica. Su questo doppio registro narrativo, tra verosimiglianza del dato storico e mitologia eroica, si muove la sua opera monumentale di divulgazione del fenomeno Risorgimento. Per questo essa occuperà un posto di primo piano nella cultura visiva dell’Ottocento e ne introdurrà l’immaginario per i secoli a venire.
La mostra è promossa e organizzata da Angelo Enrico, direttore di Enrico Gallerie d’Arte, in collaborazione con Raffaella Ponte, direttrice del civico Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano di Genova e Otello Sangiorgi, direttore del Museo Civico del Risorgimento di Bologna. E’ allestita nelle sedi prestigiose di questi musei, Casa Mazzini e Casa Carducci, e nella sede milanese di Enrico Gallerie d’Arte.
Il catalogo espositivo, a cura di Angelo Enrico e Stella Seitun, è pubblicato da Antiga Edizioni. Contiene una prefazione di Angelo Enrico e saggi di Raffaella Ponte (Direttrice del Museo del Risorgimento di Genova), Gaia Salvatori (Seconda Università degli Studi di Napoli), Stella Seitun (Enrico Gallerie d’Arte) e Alessandra d’Errico (Roma, Archivio di Clelia Matania).
Fare l’Italia Il Risorgimento romantico e eroico nei dipinti di Edoardo Matania (1849-1927)
Genova, Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano, 14 ottobre 2016-14 gennaio 2017
museorisorgimento@vcomune.genova.it
biglietteriarisorgimento@comune.genova.it
www.mazziniano.museidigenova.it
Bologna, Museo Civico del Risorgimento, 4 febbraio-2 aprile 2017, Piazza Carducci 5
T 051 347592
museorisorgimento@comune.bologna.it
http://www.museibologna.it/risorgimento
Orari: Dal Martedì alla Domenica 9.00-13.00
Milano, Enrico Gallerie d’Arte, 11 aprile-18 giugno 2017,Via Senato 45
T +39 02 87235752
Orari
Lunedì 15.00-19.30; Da Martedì a Sabato 10.00-12.30; 15.00-19.30
Categorie:Arte Archeologia, Cultura