Gabriella Poli – Sanremo – Sono arrivate le francesi. E sono volati i reggiseni. Prendono il sole sui lettini solo con lo slip del costume. Ieri c’è n’era soltanto una, giovane biondina, e aveva fatto notizia. Tutti i marpioni degli ombrelloni vicini con moglie irritata al seguito, facevano la spola tra il bar, la doccia e il bagno in mare per rinfrescare gli spiritelli, sbirciare e addocchiare.
Ma oggi ne sono arrivate altre e la tensione è diminuita perché quando l’eccezione diventa regola rientra nella normalità. Anzi, per vendetta, anche le mogli dei furbacchioni si sono liberate del reggiseno e sfoggiano seni opulenti e mediterranei. Altro che la biondina e le francesi secche e assenti di carboidrati. Oggi qui al bagno Lido è un fiorire di curve antiche e femminili. Gli anni 70 sembrano essere tornati all’improvviso a ricordare l’orgoglio di essere noi, così come si è senza pregiudizi, senza omologazione, senza necessità di rifarsi. Gli anni 70 fanno capolino e ci ricordano che c’è anche una gran quantità di splendide donne normali. Senza seni rifatti, senza glutei brasiliani, senza labbroni come gommoni, senza lifting che stravolge l’espressione e senza alcun bisogno di ostentare atteggiamenti saffici che tanto si usano negli ambienti della moda e dello spettacolo. Viene voglia di fare outing al contrario e dichiarare al mondo che sì c’è ancora qualcuno che invecchia naturalmente e si tiene rughe e mollezze e che si innamora dell’altro sesso e che non ha bisogno di dimostrare nulla e che si fa i fatti suoi nella sua intimità senza sbandierarla a mezzo mondo. Nell’ombrellone accanto sono arrivate le badanti rumene. Oggi è sabato e non lavorano. Niente lettini, solo ombrellone e salviette stese sulla sabbia. Le invidio si alzano con agilità. Io ieri sera distrattamente mi sono seduta sul gradino che separa il salone dall’angolo cottura e ci ho messo almeno cinque minuti per studiare la giusta strategia del rialzarmi. Se mi puntavo sui piedi scivolavo sul parquet, poi l’illuminazione, mi sono distratta e all’improvviso eccomi in piedi. Cosi come mi ero seduta mi sono rialzata. Più semplice di ciò che si creda. A volte i pregiudizi ci immobilizzano anche fisicamente. Mi è venuto in mente Buzzati e il suo Deserto dei Tartari… E il capitano Drogo invecchiato senza rendersene conto nella fortezza Bastiani… E il tempo che avanza inesorabile. È il momento di giocare al ribasso…
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