Gabriella Poli – Peschiera del Garda –
Pippi scende dai miei capelli sparsi sul cuscino, dove si era accucciata nell’ultima mezz’ora. Fa così all’alba, mi pettina dolcemente con quei piccoli artigli retrattili. Fa le fusa, Ron Ron proprio lì, vicino all’orecchio sinistro. Poi scende, va alla porta finestra ed esce. Allora so che la notte sta per finire.


Il cielo è bianco. Esco in terrazza. Silenzio e, come di prassi, il gallo annuncia l’alba. Ora la campagna indugia. Prima colori soffusi poi il rosa si fa più deciso e prepotente. Intuisco che sta per cambiare qualcosa. Che le soluzioni non sono necessarie. Che si può vivere anche senza. Che i problemi possono restare tali. E stemperarsi semplicemente nell’alba più rosa di sempre. E scomparire. Gli impegni più gravosi vengono dalla nostra necessità di dare soluzioni. Ma la soluzione non è mai definitiva perché, subito dopo, si affaccia un altro traguardo. Sempre più impegnativo. E la mente raccoglie, lungo il percorso, sconfitte e delusioni. Se la soluzione non arriva è perché semplicemente può aspettare.
Categorie:Racconti brevi