Turismo

Il futuro del turismo delle “case vacanza” si affida alla formula “vuoto per pieno”. Partnership, tra il gruppo svizzero di Happy Rentals e quello italiano di Feeling Italy, per rilanciare il settore in Europa. Intervista alla direttrice commerciale del marchio di Lugano, Cristiana Carpini

Il futuro del turismo delle case vacanza si affida al “vuoto per pieno”, la formula di affitti brevi che garantisce al proprietario una rendita continuativa da parte dell’agenzia, che si occupa dell’immobile in toto, per un determinato periodo, a prescindere da quella che sarà l’effettiva occupazione.

Una formula che la prima multinazionale in Europa di Property Managers, Happy Rentals, con i suoi marchi storici Happy Holidays Homes, Happy Services e Property Luxury Rentals, ha deciso di adottare per il rilancio del settore turistico, formulando una partnership con Feeling Italy.

A Dicembre 2020 la direttrice commerciale della multinazionale, che ha sede a Lugano, Cristiana Carpini, ha incontrato il ceo di Feeling Italy, Piero Azzariti, per strutturare una fattiva collaborazione.

“In momenti difficili per tutto il settore del turismo – dice Carpini – abbiamo deciso di investire ancora maggiormente. Stiamo infatti lanciando un programma di “vuoto per pieno” in Europa, che assicurerà al proprietario la rendita ed ovviamente a tutto il resto (promozione, gestione, migliorie) penseremo noi! Contiamo in un anno di aumentare il nostro portfolio di almeno 200 unità selezionate tra le maggiori destinazioni italiane ed europee, con il supporto dei nostri uffici e esperti in case vacanza locali”.

Il gruppo di Happy Rentals, guidato dal ceo e fondatore Harold Lubberdink, in un momento difficile come l’anno scorso, aveva già scelto di investire, aprendo in franchising o in proprietà 12 uffici in Europa, dove viene assicurata la totale gestione della casa (compresa igienizzazione e sanificazione).

“Ogni volta che apriamo un ufficio – continua la manager del gruppo svizzero – oltre ad una curata formazione fatta dai nostri trainers (Maja Lovrovic trainer North Europa, Arianna Tomelleri trainer Sud Europa, Norma G. Ponce, trainer), si creano posti di lavoro e con le case vacanza, riusciamo a ripopolare i borghi minori, a fare nascere attività collegate a questo turismo slow (le experiences che rappresentano il 70% della spesa di un ospite), ed allo stesso tempo assicuriamo al proprietario e all’ospite un alto livello di servizio uguale in tutta Europa”. Il fatturato che deriva da questo settore in Europa è stimato in 80 miliardi. Nel 2020 è cresciuto del 25%. Negli ultimi 2 anni, 45 milioni di europei hanno scelto le case vacanza, portando il settore a perno centrale della share economy. L’anno scorso il 45% dei clienti, che normalmente sceglievano hotel, hanno optato per le case vacanza.

“Il prolungarsi della pandemia, con una conseguente crisi economica – conclude Cristiana Carpini – ha portato il gruppo a fare scelte importanti e coraggiose oggi. Infatti non è un segreto che molti proprietari (il 5% in Italia) di seconde case hanno scelto di mettere in vendita il loro patrimonio o optato per un affitto di lungo periodo (il 2%) che possa loro assicurare un reddito minore ma continuativo”

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