Cambia l’intimità delle persone in questo particolare momento pandemico, un sondaggio britannico ci rivela come un inglese su quattro non abbia avuto rapporti sessuali in questo periodo attratto dalla paura del contagio. In Italia il crollo sessuale pare viaggi all’83%, numeri che fanno riflettere sul profondo mutamento della nostra sfera relazionale e sociale.
L’ansia per la situazione generale unita al timore del contagio ed a forzate chiusure di territori, vere clausure imposte a suon di decreti e scelte miranti a coprire le spalle di chi deve prendere decisioni verso tutti, hanno ucciso il desiderio. Niente sesso quindi non solo per timore di contrarre virus ma soprattutto per mancanza di ritualità del desiderio che non si accende a comando. Impossibile quindi incontrare partners poichè bar, ristoranti, discoteche, teatri, cinema, piscine e palestre sono stati sprangati per mesi, luoghi d’incontro e di scambio di relazioni affettive oltre che culturali.
Anche i sensi olfattivi hanno subito un mutamento genetico, coprendoci il volto con la mascherina, vietandoci di accarezzare la pelle nuda, salutandoci col gomito, schiavi della amuchina utilizzata a gogò con varianti profumabili di vasta scelta e gamma. Questo momento ha confinato i lontani allontanandoli ancor più e i vicini, sopendoli di noia e mancanza di pathos affettivo e relazionale.
Lo smart working infine ha snaturato il nostro gusto del vestire, dell’utilizzo della cosmesi, della cura del corpo e dell’anima, sostituendo quel sano volersi bene a quel mediocre modo di trattarci da eterni domestici. Pensieri seri e semiseri, che ci accomunano nel darci un colpo d’ali, ridendo delle nostre goffaggini e miserie e spingendoci a riscoprire quel sano senso dell’amore e dell’eros, vada come vada
Categorie:Cultura