


A un paio di settimane, dall’aggressione in carcere ad Arles del militante indipendentista e prigioniero politico corso Yvan Colonna (morte cerebrale), sono iniziate le proteste in tutta l’isola e, domenica scorsa, 15 mila persone sono scese in piazza a Bastia per protestare contro il centralismo francese e in solidarietà a Colonna.
Tutti i movimenti autonomisti europei si sono stretti al fiero popolo corso che chiede da sempre il rispetto alla sua identità.
Domenica anche Roma ha visto una manifestazione di solidarietà e sensibilizzazione alle istanze storicamente espresse dal popolo corso che, dal 1768 difende la propria identità e ne chiede alla Francia il riconoscimento.
Messaggi di solidarietà anche dai movimenti indipendentisti italiani, in particolare da quelli siciliani. A Palermo il consolato francese è stato preso di mira con le parole della protesta corsa “Statu francese assassinu! Sustegnu a Yvan Colonna!”.
Colonna è in carcere duro da anni insieme a Pierre Alessandri e Alain Ferrandi con l’accusa di aver partecipato all’assassinio del prefetto di Ajaccio, Claude Erignac, avvenuto nel ‘98.
Da tempo l’Assemblea della Corsica con sindaci, deputati e movimenti politici dell’isola insieme a un forte movimento popolare, chiede a gran voce il diritto di riavvicinamento dei prigionieri politici detenuti.
Il tentato omicidio di Colonna ha scatenato gli animi indipendentisti dell’isola che si è mobilitata.
A nulla è valso il tentativo della Francia di riappacificare gli animi revocando lo status di detenuto speciale per ragioni umanitarie a Colonna, Ferrandi e Alessandri.
Le prefetture corse sono state prese d’assalto e il clima di protesta e di indipendenza non accenna a diminuire.
Che sia all’orizzonte una possibile svolta indipendentista per la Corsica?
Il richiamo al bisogno del riconoscimento identitario e di autodeterminazione dei popoli si fa sempre più vivo!
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