
Gabriella Poli – Sulla spiaggia di Sperlonga ho trovato la macchina del tempo. Un piccolo materassino con pupazzi giapponesi abbandonato da qualche bimbo. È bastato legarlo al polso e buttarsi in acqua. E galleggiare. All’improvviso avevo 10 anni e le creste delle onde gioiose di sole erano diventate diamanti sui quali in lontananza veleggiavano le barche. Spalla e ginocchio non dolevano più. E già pensavo alla meraviglia delle altre bambine quando sarei tornata a riva e avrei mostrato il mio trofeo che veniva dal futuro…
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