Gabriella Poli – Peschiera del Garda – “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, scriveva Dante in conclusione del suo Inferno. E lo abbiamo fatto anche noi, dopo la conferenza del Rotary di Peschiera e Garda veronese, presieduto da Christian Pasquetti, sull’astrofotografia tenuta da Andrea Peretti del circolo astrofili veronesi. Una lezione su come osservare e fotografare il cielo con strumenti semplici alla portata di tutti. Anche le rappresentanti del club Inner Wheel locale, Iole Pasquetti, Alda Brunello e la sottoscritta, presidente del club di Peschiera, hanno apprezzato con i rotariani lo straordinario fascino del cielo notturno imparando, sotto la guida degli astrofili, a riconoscere la via Lattea, i pianeti come Giove e Marte, la stella polare e Cassiopea e molte altre suggestioni nel cielo stellato sopra Peschiera del Garda.
Tutti sappiamo della la via Lattea, la galassia cui appartiene il sistema solare, visibile a occhio nudo dalla Terra, eppure nel cielo delle nostre città con l’inquinamento dell’aria e luminoso è difficile riconoscerla. Un episodio alquanto emblematico è quello di Los Angeles colpita da un blackout nel 1994. In quell’occasione i centralini delle autorità si riempirono di messaggi allarmanti di cittadini impauriti che vedevano sopra di loro uno “strano cielo”. Erano costellazioni, stelle e pianeti che nel buio assoluto dominavano la volta celeste come non si era mai visto in città.
L’Italia ha la maglia nera per l’inquinamento luminoso: via Lattea invisibile e cielo colorato di una vaga tinta grigio biancastra e a volte anche rossastra. Eppure il cielo stellato custodisce tesori che sono spesso anche fonte di ispirazione per artisti, poeti, pensatori o anche semplici sognatori. Nel 1610 Galilei puntò il telescopio sopra il cielo di Padova e riuscì a vedere chiaramente le quattro lune maggiori di Giove. Il già citato Dante nella Divina Commedia chiuse la parte dedicata all’Inferno con il celebre “E quindi uscimmo a rivedere le stelle”. Goethe osservando la luce lunare sui cieli di Napoli si disse sopraffatto dalla sensazione dello spazio infinito. Kant definì il sublime proprio come l’esperienza di osservare di notte un cielo stellato.
Il “Circolo Astrofili Veronesi”, fu fondato negli anni 50 da una decina di attivissimi astrofili tra cui Carlo Recla. Erano soprattutto auto costruttori di telescopi. Questo gruppo ebbe l’onore di pubblicare e curare il “Bollettino Astronomico Triveneto”, pubblicazione che si affiancava alla gloriosa rivista astronomica di quegli anni: Coelum (la raccolta completa è presente nella biblioteca del Circolo). Il gruppo durò poco: dal 1954 al 1958, poi si sciolse. In seguito si formarono alcuni altri gruppi che hanno lasciato ben poche tracce. Si ha notizia che, presso il Museo di Storia Naturale, a cavallo degli anni ’60-’70 si formò la “Società Astronomica Veronese” presieduta da R. Toledano. Gli anni ’70 videro l’esistenza del gruppo “X4” (ca. 1973), gruppo non prettamente scientifico (“X4” sta ad indicare 4 branche della scienza occulta: assieme all’astronomia si studiavano anche parapsicologia e ufologia), e del gruppo “Mario Spada”, costituito da astrofili che si riunivano “all’ombra” del rinomato costruttore veronese di telescopi.
Fondazione ufficiale dell’attuale Circolo Astrofili Veronesi, così come risulta dallo statuto, fu il 25 agosto 1977. Vi parteciparono Carlo Recla (primo presidente), C. Bendazzoli (primo segretario), Luciano Lai, Flavio Rossetti e A. Andreoli. Il loro intento era di coordinare e riunire gli astrofili veronesi di quegli anni. Il Circolo appena nato non aveva sede, le prime riunioni e lezioni avvenivano saltuariamente e in vari luoghi. Da ricordare le sedi provvisorie di Corso Cavour 41, e presso il “Bar Bra”. Il Circolo Astrofili Veronesi, C.A.V., è una associazione culturale senza fini di lucro, che opera nell’ambito scientifico e divulgativo rivolgendosi a tutti gli appassionati che a qualsiasi livello di conoscenza, si interessano e praticano la scienza astronomica a livello amatoriale. Il gruppo svolge diverse attività, organizza corsi amatoriali, tiene conferenze e gestisce l’Osservatorio Astronomico Monte Baldo “A.Gelodi”, unico osservatorio pubblico della provincia di Verona di proprietà del Comune di Ferrara di Monte Baldo.
Prossimo appuntamento 27 luglio alle 21 eclissi totale di luna in piazza Bra.
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