Gabriella Poli
Mentre nelle grandi città le testate storiche sono in crisi e pensano alla chiusura o alla versione on line, con riduzioni drastiche di personale, nei territori di provincia è un fiorire continuo di nuove iniziative editoriali di… carta. L’ultima in ordine di tempo è GardAmore, uscita a giugno 2016, rivista periodica in tre lingue, italiano, inglese e tedesco, che descrive e consiglia come godere al meglio il lago più grande d’Italia.
Distribuita con 6 mila copie in 500 edicole del Bresciano, Veronese, Mantovano e Trentino diretta dalla giornalista e scrittrice Claudia Farina, GardAmore è l’unica rivista dedicata interamente al Lago di Garda che si rivolge al pubblico locale e a quello turistico illustrando gli aspetti più rilevanti del territorio. E’ un quadrimestrale (3 numeri l’anno) con uscite a marzo, giugno, agosto. Edita da Cierre grafica la rivista è saldamente nelle mani di Claudia Farina che con i collaboratori Piergiuseppe Pasini e Alvaro Joppi, profonde e testimonia l’amore per il Garda “ […] sorgente inesauribile, alimentata dall’energia di acqua, terra, piante, animali, paesaggi e dai sentimenti di chi guarda”. “GardAmore – prosegue la direttrice – intreccia le suggestioni delle immagini con la potenza evocativa delle parole [… ]”.
In questo primo numero in edicola troviamo servizi dedicati al MuSa, Museo di Salò con la mostra “Da Giotto a De Chirico”, sul mondo della Pesca con il museo di Peschiera, su un personaggio colto e insostituibile grande innamorato del lago come Giuseppe Lorenzini. Ci sono anche gli appunti di viaggio sulla Cina della viaggiatrice Farina e un viaggio nei piaceri del gusto con il loertis, l’asparago selvatico che abbonda nelle terre gardesane.
Il cartaceo continua dunque ad attrarre consensi e, negli ultimi anni, sono nati molti settimanali e mensili che, sostenuti da realtà economiche locali, raccontano la storia del territorio. Non è la cronaca tout court a riempire le pagine di queste pubblicazioni. Sono piuttosto le notizie di botteghe e parrocchie, di feste e manifestazioni, mercati e raduni, di cultura locale e di artisti minori, di tornei di burraco, di ricorrenze di matrimoni, di teatro amatoriale… .
Bisogna ricordare però che non si tratta di un giornalismo minore. Quello di cui si parla in queste pubblicazioni è di un’informazione di prima mano, cercata sul campo, scovata tra le righe di un documento, che prende vita da riflessioni spontanee di chi conosce il proprio territorio. Mai e poi mai le cronache locali sono copiate da agenzie di stampa come quelle che riempiono le pagine nazionali. Anzi sono proprio le notizie locali, talvolta, ad essere riprese dalle agenzie per approdare alle pagine della stampa nazionale.
Ne ho avuto molti esempi nei tanti anni in cui ho praticato il giornalismo locale quando ancora non c’erano i computer, i telefonini e nemmeno il fax, tutti strumenti che hanno cambiato notevolmente l’informazione rendendola maggiormente fruibile ma anche, talvolta, troppo standardizzata.
Con questo non si vuole dire che non bisogna essere tecnologicamente aggiornati ma, come potrete notare ci sono i Tg con le stesse notizie, le prime pagine dei quotidiani tutte uguali. Solo la cronaca provinciale contraddistingue la pubblicazione che, se ha buoni corrispondenti di zona, è destinata a fiorire e a costituire nel contempo anche un buon investimento per gli editori e, di conseguenza, posti di lavoro recuperati.
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