Gabriella Poli – Peschiera del Garda – La Storia dei popoli, la loro cultura, le abitudini, la fisicità, tutto sta in un piatto. “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”, un vecchio adagio che spiega in parte come il cibo influenzi il comportamento dell’uomo e sia a sua volta influenzato dall’ambiente circostante, compreso naturalmente clima e posizione geografica.
“La Storia in cucina. Tutto quello che avresti voluto sapere tra i fornelli e non hai mai osato chiedere” è stata una interessantissima conferenza tenuta dallo Storico Carlo Scattolini, socio onorario dell’Inner Wheel di Peschiera, che ha illustrato contesti storici e geografici nei quali in passato sono stati concepiti i piatti della tradizione.
Si parla del passato remoto naturalmente, quello nel quale non c’era luce elettrica o possibilità di viaggiare velocemente e lo scambio delle merci era difficilissimo, o i territori erano percorsi da lunghe teorie di eserciti in guerra. Quel passato che ha creato i piatti della tradizione che attingevano ai prodotti locali elaborati dalla genialità della fantasia popolare ma anche dagli chef delle grandi casate nobiliari. Erano i tempi in cui l’olio serviva principalmente per illuminare le lampade, in cui il cuoio era più importante della carne, in cui il pane bianco era un vero lusso e il pepe costava il doppio dell’oro. Piatti tradizionali come la pearà, la pastissada del caval o di asino, il bollito misto e ancora gli gnocchi dolci con la cannella hanno trovato colte quanto semplici spiegazioni dovute all’epoca storica, alla posizione geografica delle località (vicino o lontano alle zone di passaggio dei mercanti).
Abbiamo accennato a grandi linee all’appassionante racconto di Scattolini, cultore di molte discipline, dall’archeologia all’esoterismo e soprattutto alla storia di un territorio così ricco e interessante quale il nostro lago di Garda e l’entroterra veronese. Ma perché limitarci a questo. Le socie dell’Inner Wheel di Peschiera aspettano con ansia la prossima conferenza del “Primo Cavaliere”.
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